«Il governo frena sulle Olimpiadi e sbaglia, nel momento in cui imposta molto la linea su attività rivolte alla solidarietà e a chi ha meno deve capire che senza sviluppo poi c'è poca solidarietà da fare. Se non si creano risorse è difficile distribuirle». Il giorno dopo il via libera ufficiale del Cio alla candidatura Milano-Cortina contro Calgary (Canada) e la Stoccolma (Svezia) ai Giochi invernali del 2026 il sindaco Beppe Sala torna a definire «molto strano» l'atteggiamento del governo Lega-M5S che ha concesso l'appoggio formale ma non intende investire risorse. Le Olimpiadi, ribadisce, «non vengono fatte solo per prestigio ma per creare economia, non rinunceremo a chiedere un supporto economico da parte dello Stato» anche se precisa «che non ci tratta di cifre enormi» e confida molto sul reperimento di sponsor. Ora il mantra è lavorare senza perdere altro tempo in chiacchiere. Dalla sessione del Cio a Buenos Aires il presidente del Coni Giovanni Malagò ieri ha elencato le tappe: il 17 ottobre alle 12 riunione al Coni con sindaci di Milano e Cortina e governatori di Lombardia e Veneto. La prima visita degli esperti del Cio a Milano e Cortina si terrà dal 23 al 25 ottobre, confermata anche la visita del 7 novembre a Roma del presidente del Cio Thomas Bach: vedrà il sottosegretario con delega allo Sport Giancarlo Giorgetti e (possibile) il presidente della Repubblica Sergio Mattarella l'8 novembre. La presentazione del pre-dossier si svolgerà a Tokyo il 28 novembre, tra metà marzo e inizio aprile la Commissione di valutazione tornerà per 4 giorni a Milano e Cortina (costi a carico del Cio). La road map prosegue con la presentazione del questionario sulla candidatura (le risposte a 132 domande del Cio per un totale di 120 pagine) insieme al primo file con le garanzie economiche entro l'11 gennaio e un secondo file il 12 aprile. La sede vincitrice sarà annunciata tra il 23 e 28 giugno a Losanna, con 3 mesi d'anticipo visto che la sessione di settembre a Milano è sfumata. Ma «è una buona notizia - sostiene Sala -, meglio sapere prima se ci siamo o meno. Tra le sfidanti mi fa più paura Stoccolma».
E si è riaccesa una speranza («un lumicino») di riaprire la partita su Ema, l'agenzia europea del farmaco: «Il nostro ricorso non è stato respinto e Amsterdam è in folle ritardo, le possibilità stanno sempre all'1% ma la situazione è molto monitorata». Sul Def infine ammette timori per «il prolungamento della M5 a a Monza e il terzo valico tra Genova e Milano, per ora non si vede molto in termini di investimenti».ChiCa
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