Le orchestre classiche riscoprono le periferie

Il quartiere Adriano diventa il palcoscenico di eventi e concerti nei cortili e negli spazi urbani

Luca Pavanel

«La bellezza genera rispetto. E la musica è bellezza». Le parole di Anna Gastel, presidente del festival Mito Settembre Musica, hanno colpito nel segno.

Ieri l'incontro a Palazzo Marino su «ClassicAperta» - iniziativa del palinsesto di Milano Food City per valorizzare i luoghi urbani con l'ascolto al via dal 2 maggio - è stato anche un momento di intensa riflessione sull'importante ruolo della musica e sui suoi progetti: «Bisogna cominciare a proporla fin dagli asili» (così il presidente Mito Onlus Margherita Del Favero); «questi progetti fortemente inclusivi anche su territori con faglie di criticità» (il compositore-assessore alla Cultura Filippo Del Corno); «proponiamo centinaia di esibizioni fuori dalla scuola e con queste continuiamo a portare musica e (nostri) musicisti a contatto con la città» (Andrea Melis, direttore della Civica scuola di Musica Claudio Abbado); «perché non far studiare musica e Storia dell'arte insieme?» (il vicedirettore del Conservatorio Massimiliano Baggio). Rosario di considerazioni intorno a un'idea - l'arte dei suoni nei cortili e pure nelle scuole - che tra gli altri ha questo obiettivo: «Proporre la classica in luoghi non tradizionali», dice la madrina del progetto Del Favero. E c'è da aggiungere: non sempre facili. In campo Comune, Municipio 2, Villa Simonetta, il Verdi ma non solo. Operazione riuscita (info: www.xmito.it): Dopo il concerto del prossimo martedì di Vovka Ashkenazy e Maria Tretyakova alla Fondazione Cariplo, sabato prossimo dalle 17 alle 20 i quattro «live» nei cortili e ville che ospiteranno concerti degli studenti della Civica. La zona è il quartiere Adriano-via Padova, una zona «specchio» di una certa realtà del nostro tempo. La «cura» comincerà proprio in via Padova 275: «Protagonista è il trio Si fa fagotto», spiega Melis. Con musiche a base di fagotto ovviamente; e ancora «terzetti, quartetti e, contemporaneamente, sul terrazzo di villa Lecchi» che si affaccia sul Naviglio della Martesana, «il Corpo musicale di Crescenzago eseguirà brani bandistici». Da visitare Casa Berra: qui il repertorio di alcuni autori dei secoli XV e XVI secolo. E poi Villa de Ponti. Altri appuntamenti fino al febbraio 2018, una decina fino alla fine dell'estate poi gli altri da definire, con in campo pure i musici-studenti conservatoriali. Luoghi che hanno sorpreso anche per chi li ha scovati per preparare il cartellone. Suoni & location, suggestioni di una Milano dai sapori antichi, dove i residenti offriranno anche il cibo.

Un esempio per tutti, «Curt de l'America». Tipica casa milanese di Crescenzago - viene spiegato - (dove suoneranno i ragazzi di Melis, ndr), che è testimonianza storica di molti vissuti».

La storia narra che il suo soprannome deriva dal fatto che qui tra l'Ottocento e il Novecento i nostri immigrati trovavano temporaneo alloggio in «attesa di ottenere il visto per il sogno oltreoceano». C'era una volta in America. Ma la riscossa stavolta parte da qui, grazie alla musica, da uno spezzone di Milano.

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