Una persona tranquilla, educata, un lavoratore onesto e scrupoloso, unanime le descrizioni di Domenico Siviglia che l'altra sera ha ucciso il presunto amante della fidanzata e poi si è suicidato. Ancora increduli dunque i conoscenti e vicini mentre non si dà pace la madre, vedova, con cui condivideva un appartamento al quarto piano nel quartiere Gallaratese.
Niente infatti lasciava prevedere la furia omicida che è esplosa lunedì sera quando l'uomo, che proprio oggi avrebbe compiuto 45 anni, ha infilato due pistole in tasca ed è salito sulla sua Alfa Romeo Mito. Una sessantina di chilometri nella nebbia per sorprendere la «tresca» tra Fabio Facchini, 47 anni, e Marinella Locatelli, 33. Facchini, odontotecnico, con studi a Salerano sul Lambro, San Giuliano Milanese ma soprattutto a Mirandolo Terme nel pavese, dove appunto da cinque anni lavorava anche Marinella. I due in passato avrebbero avuto effettivamente una relazione, una storia vecchia che però nella testa di Siviglia era diventato lentamente un tarlo.
Niente però avrebbe lasciato immaginare alla giovane donna di trovarselo davanti quando verso le 20.30 insieme al titolare hanno chiuso lo studio e sono usciti insieme. I due dovevano effettivamente incontrarsi quella sera, ma casa della giovane nel lodigiano. Lì per lì non se ne preoccupata, pensando a una improvvisata. Invece quando anche l'odontotecnico è uscito è scoppiato l'inferno. Siviglia non ha lasciato scampo al «rivale», ha estratto le mani dalle tasche del soprabito, entrambe armate di pistola, una calibro 7,65 e una 45, anche se poi userà solo quest'ultima. Ha sparato almeno sette colpi: quattro hanno colpito il «bersaglio», due sono andati a vuoto, trovati i bossoli ma non ancora le ogive, l'ultimo se l'è tirato alla testa. Dopo pochi istanti sul posto sono arrivati i carabinieri della compagnia di Stradella e il personale inviato dal 118. I medici si sono occupati due uomini per i quali però non c'era più nulla da fare. Illesa la donna presa in consegna dagli investigatori e portata in caserma. Qui ha ricostruito la sparatoria e spiegato l'intera vicenda. La storia ormai finita con il titolare e la gelosia Siviglia, conosciuto un anno, limitata a qualche discussione ma niente che facesse prevedere la tragedia.
Ora la disperazione è calata su tre famiglie, a Cerro al Lambro dove vive la moglie e la figlia adolescente di Facchini, a Lodi Vecchio, nel lodigiano, paese dove si era trasferita Marinella, e a Milano, in via Visconti 4 dove Siviglia abitava con la madre vedova. Proprio qui la vicenda è stata vissuta con estrema incredulità. Unanime il commento dei vicini: una persona educata e cordiale.
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