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Ottanta dipendenti precari occupano l'aula per protesta

Contratti in scadenza e altri 500 lavoratori a rischio esubero Incatenati in Consiglio, poi Pisapia li incontra e dà garanzie

Ottanta dipendenti della Provincia hanno occupato ieri l'aula del Consiglio provinciale che ospita i lavori del Consiglio metropolitano. Protestano per una condizione di totale incertezza, che gli attuali amministratori - lo ha ricordato l'assessore Cristina Stancari - hanno denunciato oltre un mese fa senza ottenere risposte. Oltre mille persone non sanno quale funzione svolgeranno e in quale ente, dal momento che la Provincia sta per essere soppiantata dalla città metropolitana, ancora informe eppure sul punto di nascere il 1° gennaio. È chiaro che l'incertezza riguarda in primo luogo i dipendenti a tempo determinato, protagonisti della protesta di ieri: si sono incatenati ai banchi e non si sono spostati fino a quando non hanno parlato col sindaco Giuliano Pisapia. Sono circa 60 i lavoratori precari con contratto in scadenza il 31 dicembre. Molti sono già a casa, altri ci rimarranno a breve. Ma anche i dipendenti di ruolo temono la riduzione del personale prevista dagli emendamenti in discussione col «Salva italia». Sarebbero addirittura 500 quelli «in esubero» ed è tutto da stabilire il criterio con cui sarebbero individuati. «Senza di noi la città metropolitana nasce già morta», hanno spiegato alzando i cartelli: «Non siamo merce di scambio». La protesta è durata un paio d'ore, prima con un presidio in via Vivaio e poi nell'aula dove era in corso la votazione sul lo statuto del nuovo ente. Pisapia, sindaco metropolitano, li ha incontrati per circa un'ora, spiegando che entro lunedì sarà aperto un tavolo coi sindacati e che parlerà nei prossimi giorni col governatore Roberto Maroni per discutere delle funzioni della città metropolitana. Il sindaco ha garantito che chiederà a parlamento e governo di rivedere le soluzioni avanzate finora sul personale delle ex Province. Il Consiglio metropolitano ha votato un ordine del giorno che esprime preoccupazione per la situazione dei dipendenti e chiede di affrontare la questione con risorse e soluzioni legislative. Ai lavoratori è arrivata anche la solidarietà dell'assessore regionale al Bilancio Massimo Garavaglia. «Comprensibile il disagio che stanno vivendo - ha anche detto il sottosegretario Giulio Gallera - ma la responsabilità è solo del presidente del consiglio Renzi, del ministro Delrio e del governo che con tagli assolutamente ingestibili hanno messo in crisi gli enti locali. Senza ripensamenti il taglio di un miliardo ai danni delle Province non è riassorbibile da parte degli enti».

Anche i senatori del Pd della commissione Bilancio sono intervenuti: «I dipendenti delle province non rischiano il licenziamento - hanno detto - i lavoratori posti in mobilità per i primi due anni restano impiegati nel loro attuale posto di lavoro o in altre amministrazioni».

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