Padiglione Italia, ultimo atto: un bonus per finire in tempo

Dieci ore di trattative per fissare premi e penali Sala: "Ce la faremo, altrimenti solo colpa mia"

Padiglione Italia, ultimo atto: un bonus per finire in tempo

«Sono tranquillo e sicuro che per il primo maggio sarà tutto pronto, ma se non andrà così la colpa sarà solo mia e mi prenderò tutte le responsabilità». A dirlo il commissario Expo Giuseppe Sala che dopo il cda riunito ieri nella sede di via Rovello ha fatto il punto del cantiere. A preoccupare solo i padiglioni di Russia, Turchia, Nepal ed Estonia, «anche se da Mosca mi assicurano che non vogliono assolutamente fare una figuraccia». Come quella che rischia l'Italia se il suo non fosse finito in tempo. «Io assicuro - ha spiegato Sala - che i visitatori potranno vedere fin da subito tutto quello che c'è da vedere e la mostra di Balich». Casomai ad arrivare in ritardo potrebbero essere gli spazi dedicati agli uffici («ma quello non sarebbe certo un problema») e la parte sud del Cardo con gli spazi per Regioni e Confindustria.

Molto più delicato il tema della sicurezza. Con Sala che molto più dei ritardi sembra temere gli «annunci dei movimenti antagonisti che stanno organizzando iniziative in città». Un allarme già da tempo preso in considerazione dalle forze dell'ordine che si stanno preparando a fronteggiare le manifestazioni già lanciate in rete dai centri sociali milanesi a cui risponderanno autonomi, no-global (e magari black bloc ) in arrivo da tutta Europa. Tanto che è stato lo stesso commissario Sala a spiegare che proprio per ragioni di sicurezza non saranno molti i capi di Stato e primi ministri a partecipare alla giornata dell'inaugurazione segnata da un bollino rosso per la sicurezza, mentre per loro l'invito è a venire all'Expo scaglionati nei giorni delle singole feste nazionali, quando i Paesi allestiranno eventi speciali.

Tornando a Palazzo Italia, ieri il cda Expo ha preso atto della trattativa durata dieci ore per trovare un accordo con Italiana costruzioni, la società che si impegna a terminare in tempo i lavori, impiegando nel cantiere cinquecento operai. Fissati anche penali se il termine del primo maggio non fosse rispettato. Top secret le cifre prima del via libera di Avvocatura dello Stato e Autorità anticorruzione di Raffaele Cantone, mentre dal cda è emerso che il costo per Palazzo Italia, cardo e allestimenti arriverà a 92 milioni di euro. A cui va aggiunta la gestione, superando i 100. Alla base i 63 milioni messi dal governo, mentre a coprire il resto, ha assicurato il commissario del Padiglione Diana Bracco, penseranno gli sponsor. Ormai vicino l'obiettivo dei 10 milioni di biglietti già venduti (un milione solo in Cina) e quindi grande ottimismo sui 24 milioni già messi a budget a una media di 22 euro l'uno. Una cifra che aggiunta ai 300 milioni delle sponsorizzazioni farà raggiungere gli 800 necessari alla gestione dell'evento. Da aggiungere al miliardo e 300 milioni speso sul sito da Expo spa e al miliardo investito da Paesi e società.

Proprio per questo Sala si è detto «sorpreso e a volte costernato» per «il clima che si è generato» intorno all'Expo. Lamentandosi del pessimismo diffuso sulla possibilità di arrivare in tempo. «Le criticità sono poche, soprattutto rispetto alla super offerta a disposizione dei visitatori e alla storia delle altre edizioni».

Ricordando che tra padiglioni dei Paesi, cluster, spazi tematici e padiglioni delle aziende l'offerta sarà di 86 strutture. E aggiungendo con una certa soddisfazione di non ricordare «opere pubbliche realizzate in Italia in cui si sia speso meno rispetto al budget iniziale. Con Expo ce l'abbiamo fatta».

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