Papà gay, Sala passa la palla

La giunta adesso rinvia il dibattito politico al Consiglio

Contrordine, sulla trascrizione all'Anagrafe di bimbi con due papà la palla passa al consiglio, anche se - precisa il sindaco - al termine «la giunta legittimamente farà la propria parte». La sentenza che a inizio novembre ha imposto al Comune di registrare come figlia di padri gay una bimba nata in Usa ha spaccato la maggioranza. L'apertura di Beppe Sala a estendere il diritto per le mamme arcobaleno anche ai papà ha sollevato le proteste dei consiglieri della sua lista civica (Marcora, Strada, Fumagalli) e Roberta Osculati del Pd, insieme a Luigi Amicone e Alessandro De Chirico di Fi e Matteo Forte di Milano Popolare hanno sollecitato una serie di audizioni e commissioni congiunte perchè sia l'aula e non il sindaco a decidere su un tema così delicato. Sala a caldo aveva respinto al mittente la richiesta. Ieri durante la giunta ha riferito che gli uffici «di loro sponte hanno già trascritto l'atto della bimba nata in Usa, non per indicazione politica ma perchè gli uffici non potevano fare altro». E a questo punto, «non avendo l'urgenza di rispondere al tema aperto diamo spazio alla discussione in in consiglio per capire le indicazione che arriveranno della politica, posto che poi la giunta farà legittimamente la propria parte». D'altra parte anche in giunta ci sono divisioni, dall'apertura totale di Majorino alla prudenza della vicesindaco Scavuzzo. Una commissione con l'assessore ai Servizi civici Roberta Cocco dovrebbe tenersi già mercoledì, la discussione in aula giovedì, due terzi dei consiglieri Pd sono a favore. «La mia posizione è abbastanza di apertura - ribadisce Sala - poi voglio capire come tutelare i bimbi in situazioni particolarmente rischiose. Ma mi domando, può il Comune di Milano negare giuridicamente la decisione presa dal governo di un altro Paese? Avevamo chiesto un chiarimento già all'ex governo e non abbiamo mai avuto risposta, saremo costretti ad agire in assenza di indicazione dallo Stato». Il capogruppo della Lega e deputato Alessandro Morelli anticipa che si batterà «in Comune e in Parlamento per tutelare i diritti dei più deboli, la trascrizione è contro il buonsenso».

E oggi al Pirellone si tiene un evento promosso dal presidente del Family Day Massimo Gandolfini, presente anche il ministro alla Famiglia Lorenzo Fontana. Il Pd ha contestato il patrocinio della Regione («no a iniziative contro le legittime diversità»). Sala chiosa: «Sul tema dei diritti civili con la Regione siamo agli antipodi».

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