Enrico Pluda, Presidente di AGIAMO Associazione Amici Giardini Montanelli, siete stati i primi a criticare la concessione dei giardini Montanelli. Da sempre vi battete per evitare che i giardini storici ospitino eventi di massa. Come vede le dichiarazioni del ministro dell'Interno Matteo Salvini?
«Se anche il ministro garantisse lo svolgimento tranquillo di una gara di motocross non potremmo comunque dire che il parco sia il luogo adatto per un evento del genere. Così non lo sarà la festa della curva dell'Inter...»
Non si tratta di un raduno di ultras ma di una festa per famiglie...
«Nemmeno il concerto di Wired nel 2016, che attirò 30mila persone lo era, o la maratona, ma sono eventi che hanno lasciato dietro di sè enormi danni come le migliaia di bottiglie di vetro sbriciolate per terra o i bisogni degli atleti dappertutto. La dimostrazione è che i giardini sono sempre più rovinati».
Cioé?
«Il parco, che racchiude anche monumenti, specie animali selvatiche e opere d'arte, è rovinato. Pensiamo ai vialetti che sono montagne russe. Quello che contestiamo è la quantità di persone che questi eventi attirano e il fatto che non sia il luogo adatto per queste manifestazioni».
Eppure la Sovrintendenza, che è l'ente che si occupa della tutela dei beni storici e paesaggistici, siede nel comitato interassessorile che aveva dato in prima battuta il via libera...
«Quello che so è che la prima location richiesta era l'Arco della Pace, che è stato negato, poi si è passati ai Giardini, ma quello che sosteniamo è semplicemente che si tratta di una location sbagliata».
Alla fine l'aveva capito anche il Comune...
«Io credo che non si sia considerata fin dall'inizio la portata dell'evento e che poi, dopo le proteste, il comitato, sovrintendenza compresa, si sia reso conto dell'errore».
Come commenta l'intervento a gamba tesa del ministro Salvini?
«Niente. Non vogliamo entrare nel dibattito politico, siamo solo dei cittadini e degli amici che amano il parco e che hanno deciso di occuparsene».
MBr
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