Una Pasqua casalinga e a «dieta» I milanesi s'affidano alle lotterie

Il pranzo di Pasqua sarà un po' più contenuto. Ed economico. La crisi mette a dieta i milanesi che risparmiano il 5% sulla spesa rispetto agli altri anni e dimostrano di stare più attenti rispetto al resto d'Italia dove la riduzione delle spese ammonta ad appena il 2%. Tuttavia nessuno ha voglia di rinunciare alla tradizione e, tra uova, colombe e leccornie varie si spenderà qualcosa come 40 milioni di euro. Pur di non far crollare le vendite i negozianti si inventano la lotteria di Pasqua tra i clienti. Primo premio: un uovo di cioccolato. Un esercente su dieci si è messo a staccare biglietti e a organizzare estrazioni pur di non far calare il giro di gente alla cassa. Se a tavola si fa qualche strappo, alle vacanze si rinuncia: aumenta il numero dei milanesi che trascorreranno le ferie di Pasqua in città.

Il conto è presto fatto: un'impresa su tre, soprattutto fra quelle piccole e medie, è stata costretta a fare ricorso alla cassa integrazione nei primi tre mesi dell'anno. Le pmi delle province di Milano, Monza, Lodi, Pavia e Bergamo, che hanno fatto ricorso alla cassa integrazione sono pari al 30% del totale dell'intero 2012.

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