Pass disabili nelle ztl. La Corte di Cassazione boccia Palazzo Marino

Nessun obbligo per i residenti fuori Milano. Mozione Lega: "Alt multe e adeguare sistemi"

Pass disabili nelle ztl. La Corte di Cassazione boccia Palazzo Marino

La Corte di Cassazione boccia il Comune sul pass disabili. E la Lega deposita immediatamente una mozione per chiedere alla giunta di assumere «tutte le misure necessarie per evitare che residenti fuori Milano si vedano ancora recapitare multe irregolari e siano costretti a ricorrere al Tar per far valere un proprio diritto». Il caso riguarda il libero accesso nelle zone a traffico limitato e sulle corsie preferenziali. Il 3 agosto la Cassazione ha accolto il ricorso di un residente di Rho, munito di regolare pass disabili, multato dal Comune di Milano perchè non aveva comunicato in anticipo il passaggio sotto le telecamere di una ztl. Ma non era obbligato a farlo, come hanno chiarito i giudici. Palazzo Marino finora ha sanzionato chi, pur in possesso del contrassegno invalidi rilasciato da un altro Comune, non comunica preventivamente il numero di targa del veicolo agli uffici competenti, per inserirla nella banca dati. Per la Corte di Cassazione invece «non si può imporre con un'ordinanza sindacale la comunicazione preventiva» perchè «in tal modo si contravverrebbe alla normativa nazionale che favorisce la circolazione su tutto il territorio nazionale di persone con difficoltà nella deambulazione».

Nella sentenza si ricorda che il pass autorizza la circolazione e la sosta anche all'interno di zone urbane a traffico limitato e viene rilasciato alla persona disabile in modo che se ne possa servire esponendolo sul veicolo adibito in quel momento al suo servizio. Un diritto esteso a tutto il territorio nazionale, che non può essere condizionato da oneri ulteriori da parte dell'intestatario. Non cambia la situazione se il Comune ha un sistema di controllo degli accessi con telecamere che non associa automaticamente la targa al pass. «Non può frapporsi alcun ostacolo alla libertà di locomozione del soggetto disabile fondato sull'addotta inadeguatezza del sistema di controllo automatizzato dell'ente locale territoriale, essendo anzi onere di tale ente procedere all'approntamento di meccanismi automatizzati tali da essere idonei alle necessarie verifiche della legittimità di tale circolazione» sottolinea la sentenza. Spetta all'amministrazione insomma «predisporre l'apposita modalità di accertamento», per «non esporsi al rischio» di elevare delle multe irregolari.

Il consigliere della Lega Samuele Piscina ha già presentato una mozione: «Nel 2022 - sostiene - non è possibile che una città come Milano non abbia un sistema informatico in grado di riconoscere le targhe delle auto associate ai pass disabili. Chiediamo di creare un database e nel frattempo di annullare automaticamente le multe di chi riceve sanzioni ed è munito di pass, senza costringere gli invalidi a presentare ulteriori ricorsi». Il leghista ricorda che per facilitare la mobilità tra un Comune e l'altro lo scorso maggio è stata attivata una fase di sperimentazione della banca dati nazionale Cude, ma possono iscrivere la targa solo gli invalidi che risiedono nei Comuni aderenti.

«Milano si è iscritta, i Comuni dell'hinterland poco - spiega Piscina - e dato che Sala è anche il sindaco della Città metropolitana può sollecitare l'adesione o sviluppare un sistema in proprio coinvolgendo gli altri Comuni».

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