La pianista Campaner "suona immagini" per un concerto d'arte tutto da vedere

Recital tra Bach e Part al Piccolo Teatro Studio col visual artist Sinigaglia

La pianista Campaner "suona immagini" per un concerto d'arte tutto da vedere

No, non solo musica. Ma anche immagini. Lo scorrere delle note accompagnato da un «concerto» ottico, visivo, visionario. Interpretazione & performance: un'accoppiata che sta facendo capolino (chissà forse nuovamente) anche nel mondo classico e affini. L'ultimo caso «censito» recentemente a Milano, quello del pianista-direttore d'orchestra e compositore Matthieu Mantanus che al suono di Sebastian ha proposto lo spettacolo musicale «Bach-box». Ma si va avanti e c'è un altro caso di serie A da registrare.

Infatti su questa scia, ovviamente in maniera personale, adesso c'è pure l'accoppiata Campaner-Sinigaglia (pianista e visual artist) che domani e giovedì sera porteranno il loro recital musical multimediale - dal titolo «Mousiké» concerto per pianoforte e realtime graphics systema - al Piccolo Teatro Studio Melato - nell'ambito della stagione della Società del Quartetto, che è in «trasferta», perché la sua casa, solitamente, è il Conservatorio «Giuseppe Verdi». Di che cosa stavolta si tratta esattamente è presto detto. Intanto un programma con i fiocchi, con una pianista che ormai non ha bisogno di troppe presentazioni. Si va da brani di Bach a «Fur Alina» di Arvo Part, da uno Studio di Skrjabin alla «Toccata p.11» di Proko'ev. Repertorio che visti i contenuti «spirituali» appare particolarmente adatto a un'interpretazione musical-multimediale. Pagine che saranno in mani sicure, visto che la trentenne Campaner è da tempo «ospite delle maggiori istituzioni, si esibisce in concerti e recital solistici» e ha anche «inaugurato la scorsa stagione del Quartetto a fianco del Quartetto di Cremona per l'esecuzione della Trota di Schubert».

«Il progetto Mousiké - spiega il visual artist Sinigaglia - vuole riavvicinarsi alla visione originaria dell'atto creativo come sinfonia di molteplici forme espressive». Questo accostando musica strumentale, produzione di immagini in tempo reale e movimento corporeo «si cerca nella coralità delle diverse componenti l'elemento da cui scaturisce il ritmo e l'armonia del senso dell'umano», conclude. Detto in altre parole «l'esecuzione dei pezzi viene liberamente interpretata dall'artista audio-visuale in tempo reale su un megaschermo». Musica e immagini si connettono creando un ulteriore linguaggio artistico. La Campaner, per fare la sua parte, potrà contare su uno strumento che Fazioli ha creato appositamente: si tratta di un grancoda dotato di un sistema in grado di connettere i suoni prodotti con il software usato da Natan. Non solo musica ma anche impegno sociale.

Interessante e lodevole quello della Campaner: «Mi piace suonare nei luoghi meno convenzionali - racconta - per portare la musica alle persone che altrimenti non avrebbero

la possibilità di fruirla». Va spesso in Brasile per progetti dedicati ai minori che vivono in situazioni di povertà. «Che siano le favelas o gli ospedali o le carceri - conclude - la musica ha un potere benefico immenso».

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