Pianoforte all'ospedale, è un «tocco» di allegria

Luca Pavanel

I primi comparivano negli aeroporti del Nord Europa. Poi, anno dopo anno, i pianoforti a disposizione di chi viaggia o si ferma e ha voglia e la capacità di suonare, sono stati adottati un po' ovunque. Stazioni, porti, piazze. Da qui pure lo sbocciare di video popolati da volti noti, come la star Valentina Lisitsa immortalata alla tastiera nell'hub di Napoli; davanti i passeggeri travolti dall'esecuzione di un Beethoven da veri virtuosi. Già, proprio così.

L'idea del «piano per tutti» sorprende di più se viene presa negli ambienti sanitari. La scoperta un giorno qualsiasi in cui si finisce tra i medici al San Giuseppe di Milano. Ecco comparire un inaspettato inquilino all'ingresso dell'ospedale di via San Vittore. Una scena così: stanno visitando il paziente, quattro passi dei parenti per ingannare il tempo. Porta girevole e si entra nell'edificio accanto al pronto soccorso; nell'atrio «saluta» un piano verde, color calma. Sopra un cartellino con su scritto «Suonami». Bell'invito per chi ama le note e che in generale apre le porte all'immaginazione.

Chi ha premuto quei tasti? Quali opere sono state suonate? I pazienti hanno sentito? È un raggio di luce. Forse anche un modo per ricordare che si può portare sollievo, non solo al corpo, agendo su tutti i fronti, usando pure la bellezza dell'arte. In questo caso è la musica, con la sua straordinaria allegria.

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