La piazza rossa dice «sono Charlie» ma esclude la destra e umilia il Pd

Il «popolo della pace» (e di Emergency) scomunica la Lega e mette in disparte il Pd Sul palco non va il vicesindaco De Cesaris ma Limonta, uomo dei no global in Comune

Garantiscono che «l'odio si sconfigge solo con l'amore». Ma non amano il centrodestra. «Tutti i partiti democratici sono qui con noi». Così Maso Notarianni ha aperto la manifestazione di piazza Duomo dedicata a Parigi. A ridosso dell'Arengario si sono date appuntamento tutte le sigle della variopinta sinistra milanese, insieme a sindacati, movimenti pacifisti e centri islamici. L'opposizione? Esclusa. E scomunicata. Ma anche il Pd ne esce male. Il sindaco Giuliano Pisapia non c'è: giò in partenza per Parigi. A portare il saluto del primo cittadino sale sul palco il suo braccio destro, Paolo Limonta, garante del patto coi centri sociali. Il vicesindaco, Ada Lucia De Cesaris, parla sotto al palco e risponde all'accusa del segretario Matteo Salvini che ha denunciato l'esclusione della Lega.

E sembra un'ossessione collettiva, quella della Lega: «Dobbiamo lavorare per unire tutte le forze, al di là delle idee e del credo politico o religioso per contrastare insieme il terrorismo e la follia fondamentalista - dice anche l'assessore al Sociale Pierfrancesco Majorin o - Mi pare che Salvini faccia il contrario». Parole che non piacciono a Forza Italia: «Invece di distribuire patenti, i nostri amministratori comunali dovrebbero preoccuparsi di rappresentare tutti» dice Fabrizio De Pasquale.

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