Donna, politica. Probabilmente se fosse nata all'inizio del Novecento, anche Sara Valmaggi avrebbe fatto parte delle suffragette. Eletta per la prima volta in Consiglio regionale nel 2005, dal 2011 è vicepresidente del Consiglio regionale e fa parte della commissione Sanità. Oggi, assieme al sindaco Giuseppe Sala, presenterà la mostra per i settant'anni dal voto alle donne. «Una grande conquista, frutto di un duro lavoro» commenta. E lancia le nuove sfide «al femminile» per i prossimi anni. A cominciare dalla «preferenza di genere», cioè la scheda elettorale che associa un candidato e una candidata dello stesso partito per garantire un «equilibrio» nel numero degli eletti. «La legge c'è da quattro anni - spiega - applichiamola anche alle prossime elezioni in Regione Lombardia. Secondo Sara Valmaggi, tanta strada è stata fatta e il numero delle donne nelle Camere lo dimostra. «Ma siamo al 24esimo posto tra i paesi del mondo per la rappresentanza delle donne nelle istituzioni» fa notare.
E per sintetizzare il ruolo delle «quote rosa» nella politica, prende a prestito una frase della presidente del Cile: «Una donna da sola rischia di farsi cambiare dalla politica, tante donne assieme invece cambiano la politica».MaS
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