Ha chiesto di essere giudicato secondo il rito immediato, mentre le coop rosse si salveranno grazie alla prescrizione accelerata dal nuovo ddl anti corruzione. É questa la novità nella complessa indagine sul «Sistema Sesto», che vede come più illustre dei 21 indagati a vario titolo per corruzione, concussione e finanziamento illecito, l'ex presidente della Provincia di Milano Filippo Penati. Martedì mattina l'ex leader del Pd meneghino ha presentato alla Procura di Monza la richiesta di giudizio immediato. Era il 2011 quando da alcune fatture false emerse durante l'inchiesta per la bonifica Montecity-Santa Giulia, i finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Milano avevano ricollegato alcuni soggetti a Filippo Penati, scoperchiando il vaso di Pandora delle tangent. I pm Mapelli e Macchia, coordinatori delle indagini, si ritrovarono a dover sbrogliare una matassa ingarbugliata di accordi e passaggi di denaro.
Per quanto riguarda il filone riqualificazione Falck e Marelli, le Coop Rosse emiliane, che secondo l'accusa hanno imposto a Pasini i propri costruttori di fiducia ed incassato 2 milioni e 400mila euro facendoli passare per prestazioni, usciranno illese dal polverone giudiziario grazie al nuovo ddl anti corruzione che prevede una prescrizione accelerata.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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