Pronti via, gran tour per il Fuorisalone dalla Statale a Tortona

Ecco la mappa delle mostre da non perdere Tra le nuove mete, il distretto della Centrale

Pronti via, gran tour per il Fuorisalone dalla Statale a Tortona

Dai cortili dell'Università Statale ai Bagni Misteriosi, fino a Piazza Vetra con un'installazione che unisce il Parco delle Basiliche al Vetra Building, rinato dalle ceneri dell'ex esattoria civica. Dall'Arco della Pace colonizzato dall'Audi City Lab (dove stasera si esibisce Ludovico Einaudi), fino alla chiesa di San Bernardino alle Monache via Lanzone aperta per la prima volta al design. Sono solo alcune delle novità che scopriremo in questa design week che parte oggi e termina domenica 14. Con la bellezza di 1.500 eventi e almeno 500mila visitatori pronti a fare la spola fra un'installazione e un'altra, arredi e progetti (quasi tutti ecosostenibili) sparsi fra le vie e le piazze, i palazzi storici e i musei, le gallerie e le fondazioni, le università e i parchi, i teatri e i ristoranti, i vecchi spazi dismessi e rimessi a nuovo per il Fuorisalone, e centinaia di location sorprendenti disseminate nei tanti distretti del design.

I QUARTIERI

Alcuni distretti come Brera, che compie 10 anni, e Zona Tortona sono diventati ormai storici. Altri come Le5Vie intorno a Sant'Ambrogio e Porta Venezia con i loro palazzi storici sono diventati grandi classici. Quindi chi vuole masticare il design deve per forza passare di lì, senza dimenticare il Quadrilatero con via Durini e Via Manzoni, dove fra le altre cose inaugura il ristorante di Tom Dixon. Gli altri imprescindibili sono Porta Nuova dove apre il nuovo ristorante Alajmo firmato da Philip Starck. E Ventura Project che si è spostato in zona Centrale e ha riqualificato ben 16 caveau all'interno degli ex Magazzini Raccordati di Ferrante Aporti con mostre e installazioni interattive, e che invece dedica ai giovani il Base di via Tortona, primo spazio a pagamento nella storia della design week (si entra con un ticket da 5 euro che vale tutta la settimana). Da non perdere anche la zona Isola con il primo bar realizzato in 3D, e la zona intorno al Castello con Ddn e le maxi installazioni green, come due grandi serre che la sera si illuminano e ospitano performance. Nuove tappa del fuorisalone, il Teatro Franco Parenti, Piazza Vetra e il «distretto diffuso» che parte dai Dazi di Porta Genova con una libreria in cui trovare autori indipendenti, a due passi da Cucchi, trasformato in un Caffè Concerto anni 30.

IL DESIGN IN PIAZZA

Persino i distratti saranno costretti a fare i conti con il Fuorisalone, perché il design si respira ovunque, e non c'è strada che non sia «occupata» da un'installazione. Da Piazza Duomo, dove la maxi poltrona «Up» di Gaetano Pesce ha già fatto discutere, e dove Rinascente ha piantato 16 ulivi secolari e messo in vetrina 8 lavori di Sabine Marcelis per il progetto «Green Life», fino a Piazza XXV Aprile, dove sono spuntati il grande prato fiorito urbano di Eataly e il robot ecologico di Timberland. Dalla Torre Velasca, illuminata da Ingo Maurer per Interni, fino all'installazione di Balich alla Conca dell'Incoronata in omaggio a Leonardo. Mentre all'ippodromo di San Siro si possono vedere 13 cavalli di design che reinterpretano la scultura equestre di Leonardo, frutto di un concorso curato da Cristina Morozzi.

MUSEI E PALAZZI STORICI

Palazzo Reale riapre l'appartamento del Principe per la mostra The Art Side of Kartell per i 70 dell'azienda (fino al 12 maggio), e le Sale degli Arazzi per le installazioni di Alcantara, materiale nato negli anni 70 che reinterpreta le epiche gesta narrate negli arazzi di Palazzo Reale. Al Mudec Alessi celebra la nuova Moka di David Chipperfild con una mostra sulle iconiche caffettiere del marchio italiano a partire dal 1979 e apre una Mokeria.

In Statale sono tornate le maxi installazioni di Interni così come all'Orto Botanico, ma anche i tanti palazzi storici milanesi riaprono piani nobili e cortili al popolo del design. Qualche esempio? A Palazzo Litta tornano le Litta Variations, a Palazzo Turati gli olandesi, e a Palazzo Bocconi si viaggia fra gli «oggetti nomadi» di Vuitton.

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