Quei ciclisti incivili sui marciapiedi

Qualche giorno fa sono stato investito. In corso Buenos Aires. Da una bicicletta. Sul marciapiede. Ed è la seconda volta in un mese. Mi è capitato anche di assistere ad episodi analoghi che coinvolgevano altri e chi frequenta corso Buenos Aires sa che i suoi marciapiedi - invitanti per la loro larghezza ma frequentatissimi anche in agosto - sono ormai diventati delle piste ciclabili. Com'è possibile?
Tutti sappiamo che ormai certi pedalatori ideologici si sentono esseri speciali, autorizzati a percorrere contromano una strada a senso unico o la corsia opposta di una strada a due sensi di marcia, a ignorare i semafori e passare col rosso, a pedalare sulle strisce pedonali, insomma ad approfittare della sua condizione ambigua: due gambe e due ruote.

Ma può farlo perché è noto che ormai una forma perversa e francamente ridicola di un certo ambientalismo facile, ha fatto dei ciclisti una specie protetta e arrogante, con più diritti e meno doveri di automobilisti e pedoni. E, soprattutto, senza alcuna responsabilità di fatto.

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