Radio, museo del design e una Triennale Off nella "fossa dei serpenti"

Boeri firma il rilancio del centro espositivo. Arte e sport nell'area verde lungo la ferrovia

Radio, museo del design e una Triennale Off nella "fossa dei serpenti"

A febbraio l'apertura del primo Museo permanente del design italiano, dal primo marzo l'inaugurazione della ventiduesima Esposizione Internazionale sul tema «Broken Nature», che si pone l'obiettivo ambizioso di instillare una sana paura per il futuro del pianeta e far tornare a casa un pubblico più responsabile. Ancora: traslocherà dalla Galleria al piano terra di viale Alemagna l'Urban Center del Comune, debutterà «Radio Triennale» per raccontare le attività culturali dell'istituzione e last but not least nascerà la «Triennale Off», un collegamento Teatro dell'Arte e stazione Cadorna attraverso la «fossa dei serpenti», l'avvallamento verde lungo i binari che è stato a lungo un covo di balordi. Molto in sintesi, il piano di rilancio del centro culturale «firmato» dal presidente Stefano Boeri, che ieri ha potuto annunciare anche l'ingresso - accompagnato da fondi - di Federlegno tra i soci della Fondazione. E l'archistar anticipa che dal 2019 avvierà collaborazioni con importanti musei e centri culturali internazionali, dal Moma al Tate. «Vogliamo ampliare la missione della Triennale, essere prima di tutto uno spazio di confronto e dibattito, offrire punti di vista su temi centrali della società» sintetizza. In prima fila c'è anche il presidente della Camera della Moda Carlo Capasa: il dialogo è aperto su progetti che valorizzino i giovani stilisti.

Il Museo permanente del design metterà in ordine e valorizzerà quel patrimonio di oltre 1600 oggetti-icona della creatività italiana che già fanno parte della collezione. Sarà al piano terra, occuperà la curva di destra dell'edificio e punta a diventare «un centro di ricerca internazionale per il design». Il curatore Joseph Grima anticipa che la creazione del museo sarà seguita da un board di cui faranno parte (tra gli altri) Patricia Urquiola - che ha curato tra l'altro la mostra su Achille Castiglioni al via da domani -, Michele Bellini, Claudio Luti, Michele De Lucchi, Fabio Novembre. Nei giorni scorsi alcuni membri hanno incontrato il ministro dei Beni culturali Alberto Bonisoli, a breve nascerà anche un comitato dedicato alle acquisizioni. «L'idea - continua Grima - è di creare una sorta di archivio degli archivi, non solo oggetti ma documenti, progetti, manifesti delle ventuno Esposizioni internazionali, la mostra sarà in continua espansione».

E la XXII Esposizione Internazionale, dal primo marzo al primo settembre, tenterà come sottolinea la curatrice Paola Antonelli di «riallacciare i legami torti tra uomo e natura». Tra i Paesi internazionali che parteciperanno per la prima volta ci sono Sri Lanka, Australia, Camerun. Passando in rassegna velocemente: Boeri con l'assessore all'Urbanistica Pierfrancesco Maran ha presentato il progetto Ghidoni-Dusi vincitore del concorso per il nuovo Urban Center. Gli arredi renderanno l'idea del laboratorio urbano, una scala elicoidale collegherà piano terra e superiore, «sarà la nuova casa per i milanesi che vogliono conoscere i progetti di sviluppo per la città» assicura Maran. Con il sovrintendente della Scala Alexander Pereira e il direttore del Piccolo Sergio Escobar Boeri tenta di avviare un proficuo scambio («ma per spostare spettacoli dal Ridotto dei palchi al Teatro dell'Arte dovete darci dei soldi» incalza Pereira) e un programma che animi la prossima estate al Teatro Burri del parco Sempione. E sarà inaugurata in occasione della XXII Esposizione la «Triennale Off», l'installazione di servizi, attrezzature e padiglioni temporanei lungo la «fossa dei serpenti», il masterplan del progetto è curato da Lorenzo Castellini e Salvatore Porcaro, l'area potrà accogliere nel tempo anche eventi, attività artistiche e sportive, e potrà diventare un ingresso diretto dalla stazione Cadorna al museo.

La biblioteca della Triennale infine, in collaborazione con la Scuola di Arti e mestieri del Castello, diventerà dopo l'orario di chiusura un «club del disegno». Tra le mostre dedicate ai grandi maestri, da segnalare la retrospettiva del lavori di Enzo Mari.

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