Cronaca locale

Rana alla Scala, pianista per Ludwig

Beatrice suona il Quarto di Beethoven. Luisi dirige anche Bruckner

Luca Pavanel

Che accoppiata la super pianista Beatrice Rana, italica rivelazione degli ultimi anni, e il direttore Fabio Luisi, dal 2020 direttore principale dell'orchestra americana di Dallas. Un'accoppiata che farà sicuramente scintille stasera dalle ore 20 al Teatro alla Scala. Insieme tornano a esibirsi per la stagione della Filarmonica. Un cartellone da veri virtuosi, infatti è prevista l'esecuzione de il «Concerto n. 4 in sol maggiore op. 58» per piano e orchestra di Beethoven; questa una nuova tappa dedicata al compositore nel 250° anniversario, a seguire la «Sinfonia n. 2 in do minore» di Bruckner che Luisi dirige dopo aver portato sui leggii la «Sinfonia n.7» nella scorsa stagione. Il concerto verrà trasmesso in diretta da Rai Radio 3. Un evento.

Beatrice Rana ha esordito con la Filarmonica nel 2015 diretta da Marc Albrecht come interprete del «Concerto n.1» di Beethoven. La «ragazza d'oro del pianoforte» viene definita. Grande talento e rapida ascesa: cinque anni or sono eccola sotto la direzione del maestro Riccardo Chailly per eseguire in prima assoluta l'impossibile «Concerto per pianoforte», commissionato al compositore Carlo Boccadoro. E ora il «Quarto» di Ludwig che segna il traguardo della maturità di un'artista che ha raggiunto le principali scene internazionali. Tra l'altro è apprezzata per le recenti incisioni discografiche, incluso il nuovo album dedicato a Stravinskij e Ravel. Di sicuro, a suo agio nel repertorio beethoveniano, Rana affronta il Concerto in sol maggiore, prodigio di una sonorità pianistica di tipo intimistico, luminosa e cantabile, ma al tempo stesso vicino a quella concezione di sviluppo tematico fissate una volta per sempre nella «Quinta Sinfonia». Insieme la bacchetta da Genova.

La collaborazione di Luisi con la Filarmonica è di lunga data ed è caratterizzata da percorsi come quelli dedicati a Richard Strauss, con le esecuzioni di «Aus Italien», «Don Juan» ed «Ein Heldenleben» e alla «Neue Musik» di inizio '900: il puntillismo di Anton Webern della «Passacaglia op. 1» e la carica espressionistica del poema «Pelléas und Mélisande op.5» di Arnold Schönberg, Di Franz Schubert ha diretto una selezione di Lieder dalla vocalità intima e profonda con il basso-baritono Luca Pisaroni. Lo scorso anno ha iniziato un percorso di ascolto dedicato a Bruckner, di cui ha già eseguito la «Sinfonia n.

7».

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