Il sindacato confederale si spacca. E anche i vertici ora cercano di isolare i falchi di Cgil e Cub. Perché se alcuni (pochi in verità) dipendenti della Scala tra orchestrali, tecnici ed elettricisti chiedono di stare a casa il Primo maggio per santificare la festa dei lavoratori, perché mai dovrebbero andare a lavorare tranvieri, tassisti, baristi, vigili urbani, infermieri e pompieri? Tutte persone che in quella data ogni anno lavorano senza far tante storie e di certo senza i lauti, anzi più che lauti benefici economici offerti ai viziati scaligeri, visto che il sovrintendente Alexander Pereira è arrivato a offrire fino al 140 per cento in più rispetto a un normale giorno di lavoro. E che a maggior ragione tutti gli altri lavoreranno quest'anno che coincide con il primo giorno dell'Expo.
Intanto tra i sindacalisti della Scala gira l'idea del «Piano B».
Visto che cambiare data non è possibile, al posto della Turandot mandare in scena nel giorno dell'inaugurazione di Expo un altro spettacolo che richieda meno tecnici. Magari un concerto o un gala di lirica. Difficile immaginarlo dopo le parole dure del premier Matteo Renzi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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