«Riaprire i Navigli? Assolutamente sì. Sono storia, cultura, bellezza, arte e lavoro, riporterebbero Milano a essere una città d'acqua, rispettando ovviamente il commercio, il lavoro e la mobilità». Il vicepremier leghista Matteo Salvini boccia il ministro M5S ai Beni Culturali. Alberto Bonisoli durante un incontro con i milanesi sabato mattina aveva definito il progetto «uno sciocchezza, non ne vedo l'utilità. Auspico che il sindaco faccia almeno un referendum». E Salvini gli ricorda che una consultazione nel 2011 «l'abbiamo già fatta. Lasciamo che siano i milanesi a decidere su questo, e hanno già deciso». Anche Beppe Sala replica pungente: «Il ministro Bonisoli è stato un pò drastico, però è il ministro Bonisoli, non è un sociologo, un urbanista, non è uno che abbia mai espresso un pensiero politico o dato una linea quindi, con il rispetto per il suo ruolo da ministro, ma diciamo che non mi preoccupo della sua posizione». Ricorda invece che Salvini e la Lega si erano espressi «tante volte a favore. Io sono straconvinto che sia una buona idea, il nostro vero dubbio è quando realizzarla, e il quando dipenderà anche un pò dalle risorse finanziarie». Per la prima volta il sindaco sembra frenare sul progetto. Ha sempre parlato di avvio dei cantieri entro il mandato, nel 2020 o al più tardi nel 2021. Ora risponde con un «vediamo, ad averci i soldi si potrebbe cominciare anche domani mattina. É chiaro che conto anche sulle risorse della Regione, con il governatore Attilio Fontana abbiamo già parlato tante volte, il progetto dovrebbe essere più allargato sulle acque a Milano. Ma il mio vero tema è non portare via fondi alle periferie per riaprire i Navigli quindi devo semplicemente trovare la formula giusta. Confermo che è nei miei obiettivi e appena possibile verrà fatto, dopodichè voglio solamente usare il buonsenso e non penalizzare altre priorità della città. In un momento di mancanza di soldi è sempre delicato».
Dopo le dichiarazioni tranchant di Salvini ieri il sottosegretario M5S Stefano Buffagni si è schierato con Bonisoli: «La riapertura dei Navigli non è una priorità, piuttosto si sposti lontano dalle case la vasca di laminazione del Seveso che tanti disagi provocherà ai cittadini a cui stanno portando disagi sotto le finestre di casa. Concordo con Bonisoli, priorità è fare investimenti nelle nostre periferie, dalle scuole alle strade ai marciapiedi. Si potenzino i parcheggi all'entrata della città per favorire l'utilizzo dei mezzi pubblici in modo da snellire il traffico in città e diminuire inquinamento». Si dice «assolutamente contrario» anche il leader di Energie per l'Italia Stefano Parisi: «Dieci anni di cantieri bloccherebbero Milano.
Avremmo solo più traffico e inquinamento e non risolveremmo problemi come il degrado delle periferie, le barriere architettoniche, le case occupate. Invece di inseguire l'ambientalismo elitario di Sala la Lega conservi il suo dna e pensi a tutti i milanesi».
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