Santa Rita, 15 anni e mezzo a Brega Massone

Santa Rita, 15 anni e mezzo a Brega Massone

«Non è intervenuto nel frattempo alcun fatto nuovo che induca a modificare la valutazione in senso favorevole all’imputato». Tradotto, una stangata anche in Appello. Per i giudici di secondo grado, dunque, Pier Paolo Brega Massone - già primario di chirurgia toracica della clinica ex Santa Rita, oggi Istituto clinico città studi - è colpevole dei reati di truffa, falso e lesioni dolose su una novantina di pazienti che si sono sottoposti a interventi nella casa di cura. E così confermano i 15 anni e mezzo di reclusione già inflitti al medico in primo grado. Ribadendo anche che brega Massone deve restare a San Vittorei, dove l’ex primario si trova dal 9 giugno 2008, salvo un breve periodo di libertà tra novembre 2009 e aprile 2010.
I giudici della quarta corte d’Appello hanno invece ridotto le pene per i suoi vice, Marco Pansera e Pietro Fabio Presicci. In primo grado erano stati condannati rispettivamente a 6 anni e 9 mesi e a 10 anni di carcere. Ieri ai due professionisti sono stati inflitti 4 anni, 4 mesi e 15 giorni, e 9 anni e 9 mesi. Altri cinque imputati rispondevano di truffa e falso in atto pubblico (avrebbero falsificato le cartelle cliniche dei loro pazienti per ottenere rimborsi a cui non avevano diritto). Nei loro confronti, la corte ha disposto due assoluzioni e riformulato tre condanne. È stato assolto Paolo Regolo, coinvolto nel processo in qualità di responsabile d’équipe dell’unità operativa di Neurochirurgia: per sette casi di falso in relazione alla presunta falsificazione di sette cartelle cliniche l’assoluzione è con la formula per non aver commesso il fatto, per gli altri reati contestati la formula è perché il fatto non costituisce reato. Assolto invece con la formula perché il fatto non sussiste Augusto Vercesi, responsabile dell’unità operativa di Urologia. Per Mario Baldini, dirigente medico responsabile dell’équipe presso l’Unità operativa di neurochirurgia, la corte ha riformulato la pena in 2 anni, 3 mesi e 6 giorni di carcere. Per Giorgio Raponi (responsabile d’équipe dell’unità operativa di Otorinolaringoiatria) in 2 anni, 3 mesi e un giorno di carcere. E per Eleonora Bassanino (assistente del dirigente dell’unità operativa di Otorinolaringoiatria) in un anno, 11 mesi e 1 giorno di reclusione con la sospensione condizionale della pena.
«La corte non ha tenuto conto di tutto quello che ha portato la difesa - commenta l’avvocato Oreste Dominioni, legale di Brega Massone -. Siamo delusi. Anche Brega Massone ha manifestato delusione e incredulità. Una delle novità è costituita dalla perizia disposta d’ufficio in sede civile che dà ragione a Brega Massone su un caso», ha concluso Dominioni. Ma per l’ex primario e il suo staff i guai con la giustizia non finiscono qui.

È ancora in corso, infatti, l’udienza preliminare che vede Brega Massone, Pansera e Presicci accusati a vario titolo di altri 46 casi di lesioni e di quattro omicidi volontari aggravati dalla crudeltà. Pazienti - sostiene la Procura - operati contro ogni logica medica. E sacrificati sull’altare del profitto.

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