Scala, la Filarmonica torna in piazza nel segno di Nino Rota

Il direttore Chailly presenta il «Concerto per Milano»: spazierà da Dvorak e Fellini

Ferruccio Gattuso

«Sette anni non sono poi molti, ma per i milanesi questo è diventato un appuntamento tradizionale, qualcosa che segna l'agenda degli eventi in città»: parla del Concerto per Milano della Filarmonica della Scala, il sindaco Beppe Sala, e la sua soddisfazione è evidente. Presentato nella Sala dell'Orologio a Palazzo Marino, l'evento sinfonico atteso in piazza Duomo domenica 9 giugno (ore 21.30) vede ancora una volta alla direzione della Filarmonica il maestro Riccardo Chailly: per Milano grazie alla sua trasmissione televisiva in diretta su Rai5 in Italia e in Europa si tratta di uno spot culturale decisamente potente. Non a caso la sua realizzazione vede allearsi l'amministrazione con forze private come il main sponsor Unicredit, Allianz e, naturalmente, la Filarmonica della Scala. L'ingresso, proprio per la natura di «regalo alla città» è gratuito e, come di tradizione, dovrebbe richiamare sotto le guglie tardogotiche del Duomo almeno quarantamila spettatori.

É il maestro Riccardo Chailly a illustrare il repertorio che - seguendo l'intento consolidato negli anni di avvicinare il grande pubblico alla musica cosiddetta colta e sinfonica propone brani entrati nell'immaginario collettivo: dal palco di piazza Duomo si alzeranno al cielo le note della celebre Sinfonia n.9 in mi minore Dal Nuovo Mondo di Antonin Dvorak e, per la seconda parte del concerto, una cavalcata tra i brani più noti di Nino Rota, compositore di tante colonne sonore per i film di Federico Fellini, milanese di nascita e del quale si celebra proprio quest'anno il quarantesimo della scomparsa (avvenuta il 10 aprile 1979). Del compositore italiano la Filarmonica ha in programma la Suite sinfonica dal balletto de La Strada, e Risatine Maliziose e Galopp, brani tratti dal film Prova d'orchestra. «Della Non sinfonia di Dvorak c'è poco da dire spiega Chailly essendo una delle opere più belle del compositore boemo: quando scrisse questo capolavoro Dvorak era negli Stati Uniti, influenzato dalla musica nera e dei nativi americani, cosa soprattutto evidente nel secondo e nel terzo movimento della Sinfonia. L'omaggio a Rota mi fa invece particolarmente felice: il rapporto della Scala con Rota risale al 1966 quando al compositore venne chiesto di scrivere un balletto da La Strada, del quale fu protagonista Carla Fracci.

Da allora Rota è sotto pelle per i musicisti della Filarmonica. Per noi musicisti è evidente che si tratti di un grande contemporaneo del '900, come lo è stato Stravinskij».

L'omaggio a Nino Rota avrà anche la forma di un disco: dal 7 giugno Decca pubblicherà The Fellini Album, inciso dalla Filarmonica diretta da Chailly. Per il concerto del 9 giugno Atm potenzierà il traffico dei mezzi: «Si cerca di stimolare i milanesi a non usare l'auto».

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