Scoppia la rabbia bipartisan per i cortei "estremisti" che sabato bloccano la città

Politici e negozianti: "Va tutelata la maggioranza silenziosa". Lega: "La protesta No pass è degenerata, ora basta". FI: "Sala in silenzio, faccia un video-sermone utile"

Scoppia la rabbia bipartisan per i cortei "estremisti" che sabato bloccano la città

Un egiziano arrestato, 83 denunciati e un altro sabato di affari a picco per i commercianti del centro. É il bilancio dell'ultimo corteo No green pass. Per il 14esimo sabato consecutivo migliaia di persone - tra loro l'ex brigatista Paolo Maurizio Ferrati - hanno creato caos e disagi sulle strade, il segretario generale di Confcommercio Milano Marco Barbieri ha denunciato a caldo che il sabato rappresenta «oltre il 20% del fatturato, basta ostacolare la faticosa ripresa delle attività». E ieri la politica in maniera bipartisan si è unita all'appello e alla rabbia dei commercianti. Anche questa volta il corteo non era autorizzato e si è svolto con il «chiaro intento - ha sottolineato la Questura - di creare forti disagi in centro, alla circolazione e alle infrastrutture dei mezzi pubblici». Le tensioni maggiori durante i «ripetuti tentativi di violenti manifestanti di raggiungere la sede Cgil», qui è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale un 22enne egiziano già con precedenti e un ordine di allontanamento a carico. Nove persone tra i 28 e 45 anni appartenenti al movimento di estrema destra Do.Ra sono state denunciate per apologia di fascismo, il questore ha emesso nei loro confronti fogli di via da Milano.

«A nessuno può essere negato il diritto di manifestare ma vanno rispettate anche le libertà degli altri, ha fatto bene Confcommercio a denunciare i danni, peraltro nel silenzio del sindaco Sala che ha la capacità di isolarsi dalle patate bollenti - sottolinea il commissario cittadino della Lega Stefano Bolognini -. Sono riprese le fiere, c'era molta gente in giro con voglia di fare acquisti. Può capitare una volta di restare bloccati nel traffico ma così è troppo, va rivisto qualcosa nella forma. E le proteste no green pass purtroppo sono degenerate, anche le persone perbene sono vittime della situazione che si è venuta a creare. Si sono infiltrate pericolose frange anarchiche, estremisti di destra legati anche ad ambienti neofascisti, il no pass è stato il pretesto con cui persone con finalità completamente diverse hanno cercato l'occasione per fare confusione, e non si può bloccare la città in continuazione in questo modo».

Per il capogruppo milanese di Forza Italia Alessandro De Chirico «chi manifesta ogni sabato appellandosi alla libertà di scelta per non vaccinarsi lede il sacrosanto diritto di chi vuole tornare alla normalità e colpisce i negozianti stremati dalla pandemia. Sala, molto bravo a fare video-predicozzi sui social, dovrebbe convincere gli antagonisti suoi elettori a smetterla con queste prese di posizione che rischiano di farci richiudere tutto». E secondo De Chirico, anche in vista dello shopping natalizio, «ci vorrebbe un po' più di fermezza da parte delle forze dell'ordine». Il capogruppo FdI Andrea Mascaretti difende «il diritto sacrosanto di far sentire la propria voce in maniera pacifica» ma «occorre distinguere nettamente e isolare i violenti e vuole strumentalizzare le manifestazioni da chi vuole esprimere le proprie istanze» e «consentire a questi ultimi di farlo senza danneggiare la città e il commercio, non è detto che debbano essere per forza cortei e Milano è grande, le istituzioni a ogni livello devono aprire un confronto per trovare un equilibrio».

Per il 14esimo sabato «migliaia di persone hanno paralizzato la città, si sono scontrate con la polizia, hanno minacciato obiettivi sensibili coma la sede Cgil e la presenza di decine di nazifascista e di un ex brigatista rende questi cortei non autorizzati ancora più pericolosi e oltraggiose - denuncia la segretaria

metropolitana del Pd Silvia Roggiani -. Non si può restare in silenzio. La partecipazione di frange estremiste, che usano il no al green e al vaccino per fomentare rabbia e malcontento sociale vanno condannate senza se e senza ma».

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