Seeds&Chips, la mente si ciba Non tutti i cervelli sono fuggiti

Food innovation, dal campo alla tavola, dove alimentazione e tecnologie si incontrano. Tra decine di progetti all'avanguardia ecco tre «start up»

Fabrizio Boschi

E poi dicono che i cervelli italiani sono in fuga. Basta fare un giro a Seeds&Chips 2016 per smentire questo luogo comune. Il Summit internazionale di Milano (11-14 maggio) dedicato alla food innovation, dal campo alla tavola, dove cibo e tecnologie si incontrano, mette in mostra il meglio delle idee nel settore del food, del tech e del beverage. Molti emergenti, decine di start up e alcuni marchi già famosi. Con un unico comun denominatore: inventare qualcosa che non esista già. Del resto chi ha detto che una cosa è impossibile finché non arriva qualcuno che non lo sa, e che la rende possibile? Tra tutte le proposte offerte in questa edizione, ne abbiamo scelte solo tre. Non perché non siano tutte interessanti (ad esclusione di pochissime) ma perché concentrarsi su tre progetti emergenti, rende meglio l'idea sul significato di questa fiera dell'innovazione. Che non passa solo per il cibo.

La prima idea che abbiamo incontrato è quella del giovane Harald Cosenza, founder e ceo di Robonica, una start up sprizzante e innovativa con sede a Milano, resa possibile grazie ai contributi riservati alle start up di Intesa San Paolo e che da poco ha messo in produzione Linfa, un accessorio per la casa bello e funzionale, con un disegno moderno e accattivante realizzato in diversi colori e materiali, e che riproduce, grazie a specifici led, la luce del sole che fa germogliare profumatissime piantine di basilico, pomodori, lattuga, mirtilli, fragoline di bosco, spezie e qualsiasi verdura o frutto o pianta, uno voglia avere in salotto o in cucina. Il tutto regolabile dallo smarthphone. Ogni pezzo 199 euro.

Un altro brand molto cool è La comanda inventata da Carlo Brianza, che è anche il ceo, con sede a Milano, che ha come mission quello di far arrivare la pizza a casa con un semplice click su un ingegnoso device. Funziona così. Un dispositivo dal design spiritoso che riproduce una tovaglia da osteria, viene offerto a 39 euro alle grandi catene di ristorazione, tipo la statunitense Pizza Hut (12mila ristoranti) o l'olandese New York Pizza, i quali possono venderlo o anche regalarlo ai loro clienti. Questo spassoso apparecchio viene attaccato fuori dal proprio frigorifero, o dove uno preferisce (adatto anche per la pausa pranzo dei dipendenti di grandi uffici), e riporta all'interno i dati di ciascun utente: le proprie preferenze, il proprio menù, le bevande. Una volta impostati tutti i requisiti, basta una lieve pressione su questo disco rosso, per far partire la comanda alla pizzeria. Pizza is coming!. Un display luminoso dà conferma dell'ordine e informa sul tempo di arrivo previsto della pizza. Ogni click, un ordine. Semplice e divertente.

Infine siamo inciampati in Oreegano che ha come slogan «Mangia col cervello. Dai valore al tuo cibo». Tre giovani neo laureati, tra i quali Francesca Bufano e Ilario Lagravinese, si sono autofinanziati e hanno creato questo social network di ricette dove gli appassionati di cibo condividono i loro piatti e salvano quelli degli altri utenti in un loro ricettario personalizzato. Tutte le ricette inserite su «Oreegano» vengono trattate all'istante da un algoritmo che immediatamente calcola tutti i valori nutrizionali e fornisce informazioni su diete specifiche. Subito viene visualizzata anche la compatibilità del piatto per gli intolleranti al lattosio o al glutine, per i celiaci, per i vegani e i vegetariani. «Oreegano» è in grado anche di elaborare piani alimentari personalizzati, a seconda che uno voglia aumentare o diminuire il proprio peso. Diete che soddisfino le esigenze nutrizionali più variegate, suggerendo alimentazioni equilibrate.

Ogni utente della community, oltre agli ingredienti della propria ricetta, dovrà anche inserire la foto del piatto finale nonché le immagini dei vari step che sono serviti per arrivare al risultato. Nato da nemmeno un anno, «Oreegano» conta già 5mila utenti e tremila ricette. Tutti possono diventare masterchef.

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