Cronaca locale

Soltanto i fischi della polizia svegliano la giunta su Area C

Duecento agenti contro i divieti e il muro della giunta. L'assessore Censi li convoca e apre su car sharing e car pooling

Soltanto i fischi della polizia svegliano la giunta su Area C

Necrologi che annunciano che dopo «lunga campagna elettorale è venuto a mancare il confronto per Area B e C con il Comune». Fischietti e sirene che suonano in non stop per un'ora e mezza in piazza Scala e accompagnano gli slogan al megafono: «Sindaco dimettiti», «vergogna». C'è anche un'auto giocattolo con le sirene e un cartello-provocazione davanti a Palazzo Marino: «Papà, se non puoi entrare a Milano ti presto io la macchina, tanto è elettrica».


Oltre 200 poliziotti hanno manifestato ieri contro la «decisione folle» di non rinviare i nuovi divieti in Area B e C scattati il primo ottobre e «non aver voluto neanche sentire le ragioni della categoria» che chiedeva deroghe, perchè quelle già previsti per i turnisti «non bastano» e «comunque non valgono in Area C dove si trovano commissariati, Questura con il servizio squadra mobile, la Digos, l'ufficio passaporti, la Caserma Sant'Ambrogio» in cui molti risiedono e da cui partono le volanti che «quasi mai riescono a finire il servizio alle 19 entro fine turno». In piazza tutte le sigle sindacali, Sap, Silp Cgil, Cosip, Fsp Polizia di Stato, Siap. «La nostra sede è a 500 metri ma evidentemente c'è un altro muro che divide noi e il Comune - ironizza Massimiliano Pirola, segretario provinciale del Sindacato autonomo di Polizia di Milano -. Chiedevamo di spiegare almeno perchè servono deroghe, non a chi lavora in ufficio con orari fissi ma ad esempio a chi fa servizi di ordine pubblico e di polizia giudiziaria, chi fa pedinamenti che si protraggono fino alle 2 di notte e oggi si trova a piedi, perchè ha dovuto lasciare la macchina fuori da Area B o C e non ci sono più mezzi». Paolo Magrone, segretario generale Sulpm Milano, ribadisce che «i divieti mettono a disagio una categoria che non è soggetta a orari fissi». Giuseppe Camardi, segretario provinciale Fsp, sottolinea che il Comune ha fatto muro» e Mario Tossi (Cisl Fns) aggiunge che molti «si sono già trasferiti fuori città per risparmiare sull'affitto perchè gli stipendi sono miseri, circa 1.700 euro per chi ha 36 anni di servizio, 1.200-1.300 per chi viene appena arruolato. Ora devono cambiare pure l'auto? Quando c'è stata l'emergenza Covid servivamo e avevamo il permesso di circolare liberamente. Noi non giriamo le spalle, quando chiedono uno sforzo in più per la sicurezza. E il sindaco Sala?». In piazza esponenti del centrodestra, da Alessandro De Chirico e Giulio Gallera (Fi) ai leghisti Igor Iezzi, Stefano Bolognini, per Fdi Chiara Valcepina, Francesco Rocca. Il capogruppo della Lega Alessandro Verri aggiunge che Sala «ha già tradito anche la promessa presa con l'opposizione di convocare una cabina di regia, dopo tre settimane non si è ancora mosso. Scenderemo in piazza con una grande manifestazione». Persino Carlo Monguzzi (Europa Verde) rimbrotta la giunta: «Se qualcuno solleva problemi va ascoltato, ma prima. Anche i Comuni dell'area metropolitana o il capo della Camera del lavoro. Fare politica è una cosa seria e faticosa».

A scoppio ritardato invece, mentre impazza la protesta in piazza e sui social, l'assessore Censi convoca ieri alle 16 nella sede dell'assessorato al Corvetto i sindacati di polizia. E qualcosa, finalmente, si muove. «Su Area B ci siamo intesi - spiega la Censi al termine -. C'è stato un difetto di comunicazione da parte nostra, le deroghe per i turnisti, move in, i 50 ingressi liberi ai adattano alle loro esigenze». Il datore di lavoro dovrà certificare che un agente effettua il tragitto casa/lavoro nella fascia ridotta offerta di trasporto pubblico o in turni che iniziano prima delle 7 o finiscono dopo le 21. Su Area C, dove se l'auto è vietata non c'è scampo neanche per i turnisti, «no a deroghe ma abbiamo aperto alla possibilità di trovare soluzioni alternative per armonizzare le regole ambientali con le esigenze dei lavoratori. Ci rivedremo a breve», il 3 novembre, «lavoriamo su più soluzioni, dal car pooling al car sharing condiviso». Il problema riguarda «circa 300 agenti». Il Comune potrebbe assegnare una quota di auto del car sharing alla questura per un anno. «Per come era partita la guerra abbiamo trovato finalmente la volontà di trovare qualche soluzione» afferma Camardi (Fsp).

Ci sono volute la rivolta in piazza e le telecamere.

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