Campo nomadi di via Idro in ebollizione da un paio di giorni per colpa delle avance fatte da un ragazzo di un clan alla giovane di un'altra famiglia. I parenti non hanno gradito e l'altra sera hanno sforacchiato l'abitazione di «Romeo» a colpi di pistola e fucile. Ieri è seguito un controllo di polizia a cui un folto gruppo di rom hanno reagito con una fitta sassaiola, danneggiando tre volanti e ferendo due poliziotti. L'arrivo dei rinforzi ha placato gli animi, soprattutto dopo che gli agenti hanno portato in questura nove zingari, tre dei quali sono stati poi arrestati.
Via Idro, stradina che si perde in mezzo ai campi in fondo a via Padova, ospita da oltre vent'anni un campo con 300 rom Harvati, alcuni sistemati in roulotte altri in abitazioni in muratura. L'altra sera la segnalazione di una sparatoria giunta al 113 ha fatto confluire sul posto alcune volanti ma la prima emergenza a cui gli agenti hanno dovuto far fronte è stata un'auto in fiamme. Quando i vigili del fuoco hanno spento l'incendio, i poliziotti hanno trovato in terra diversi bossoli di fucile da caccia e un paio di pistole.
Gli investigatori sono arrivati in breve a capo del «mistero», riconducibile alla storia, piuttosto banale, di un ragazzetto che molestava un'adolescente I parenti dalla giovincella non hanno gradito e lo hanno fatto capire alla famiglia «nemica» con i soliti metodi. Vale a dire alcuni colpi di pistola e fucile con cui hanno bucherellato la loro abitazione. Nella confusione è anche andata in fiamme una vettura rubata che ora perciò non è chiaro a quale delle due famiglie appartenesse.
Per far sentire che via Idro non è terra di nessuno dove i rom possano comportarsi a piacere sparando e appiccando incendi, la questura ieri ha mandato alcuni agenti a ispezionare il campo. Inizialmente una ventina di poliziotti del commissariato Villa San Giovanni, competente per territorio, e alcune volanti. Immediata la reazione dei nomadi che hanno accolto le forze dell'ordine con un fitta sassaiola. Non c'è stato un vero e proprio contatto fisico tra le due parti, ma alla fine la pioggia di pietre ha ferito leggermente un paio di agenti e danneggiato tre volanti.
La situazione veniva segnalata in via Fatebenefratelli che disponeva l'invio dei rinforzi, trenta uomini del reparto mobile guidati da Raffaele Cavallo, uno dei dirigenti più esperti. L'arrivo del nuovo reparto provvedeva a calmare gli animi. Alla fine sono state 58 le persone controllate nove delle quali, sei donne e tre uomini, portate in questura. Di loro, 2 donne e un uomo sono finiti in manette per danneggiamento aggravato, resistenza e lesioni, due ragazzini minorenni sono stati indagati a piede libero e infine una bambina se l'è cavata perché non imputabile.
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