Stangata Atm, giunta smascherata

L'incasso serviva a chiudere i conti, ora soldi da Sea e Farmacie

(...) É ormai chiaro da giorni che il traguardo di aprile non è più raggiungibili, gli aumenti (se va bene) scatteranno a partire da luglio. E ora, per portare in Consiglio il conto economico senza certezze sui rincari, la giunta ha deciso di chiudere il «buco» chiedendo dividendi straordinari alle società partecipate. Per il 2019 la cifra - guarda caso - si avvicina molto a quella che era attesa da Atm. Un maxi prelievo di cento milioni spalmati su tre anni scatterà nei confronti di Sea, la società che gestisce gli scali aeroportuali. Per quest'anno la cifra si aggirerebbe intorno ai 38,5 milioni, a cui dovrebbero aggiungersi gli 8,7 milioni prelevati da Farmacie Milanesi e un milione di dividendi ordinari da Milano Ristorazione. Sembrava un tabù. La sinistra ha sempre criticato l'ex sindaco di centrodestra Moratti: per evitare di mettere le mani nelle tasche dei milanesi (dal biglietto all'Irpef) preferiva chiedere uno sforzo alle partecipate.

La giunta ha condiviso ieri gli elementi principali della manovra, approverà il Bilancio di previsione entro febbraio per ottenere poi il voto consiglio entro il 31 marzo. Il Bilancio, recita una nota, «ha dovuto tenere conto dell'aumento della quota di accantonamento al Fondo crediti di dubbia esigibilità, passato dal 75% all'85% tra il 2018 e il 2019», in ballo circa 70 milioni. «Per raggiungere l'equilibrio mantenendo elevato il livello - continua - la manovra prevede il ricorso ai dividendi dalle società». Tasca continua a ribadire che «il Bilancio non ha bisogno di fare ricorso agli incrementi tariffari del trasporto pubblico per chiudere in pareggio. Ciò non toglie che per noi quell'intervento resta irrinunciabile per sviluppare il servizio, andremo avanti». Ma gli effetti della stangata a questo punto saranno inseriti più avanti, in fase di assestamento dei conti. Il capogruppo della Lega Alessandro Morelli avverte: «Sala fa il gioco delle tre carte e nasconde l'aumento, rimandandolo di pochi mesi. Una scelta incoerente, tutto il mondo agevola il trasporto pubblico». Fabrizio De Pasquale (Forza Italia) sottolinea che «la notizia che si può far quadrare il bilancio anche senza aumentare il biglietto del tram dimostra che avevamo ragione a opporci.

È meglio fare economie e usare i dividendi come faceva la Moratti». La M5S Patrizia Bedori ora chiede alla giunta di «sospendere qualsiasi aumento tariffario e a aprire un tavolo di confronto per cercare di recuperare risorse per il prossimo bilancio».

Chiara Campo

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