«Subito i cantieri dell’Expo per non perdere la ripresa»

FONDI Il presidente Alberto Barcella: «Utilizzare al meglio le poche risorse che sono a disposizione»

C’è bisogno di accelerare sugli investimenti nelle infrastrutture di Expo 2015. Stringendo i tempi, al massimo. «Si deve partire subito, il prima possibile. Altrimenti se si aspettano due anni, l’effetto sarebbe meno positivo». La richiesta arriva direttamente dal neopresidente di Confindustria Lombardia Alberto Barcella al termine della presentazione dei risultati dell’analisi congiunturale dell’industria e dell’artigianato lombardi. Sprona, invita la Regione a schiacciare sul pedale dell’acceleratore perché i fondi destinati all’esposizione del 2015 vengano utilizzati immediatamente e perché si parta al più presto con la realizzazione delle infrastrutture. Solo così si possono sfruttare al meglio i segnali di ripresa che si iniziano ad intravvedere dopo il tracollo della crisi di quest’ultimo anno, sottolinea Barcella.
E se la Provincia ha risposto picche all’appello dell’ad di Expo spa Lucio Stanca che chiedeva agli enti locali un contributo per ripianare le perdite della società di gestione, il presidente di Confindustria ribatte: «Da qualche parte i soldi bisogna pur trovarli e investirli laddove si massimizza il ritorno. Non possiamo avere una politica troppo espansiva. Il poco denaro che c’è non va impiegato in spesa corrente». Ma in opere concrete. Come l’apertura dei cantieri della metropolitana 4 e 5 per i quali, insieme a Pedemontana, come annunciato dal viceministro a Infrastrutture e Trasporti Roberto Castelli, il governo anticiperà i fondi. Insiste sulla grande occasione per la città e per tutto il Paese di ospitare la Fiera del 2015, il presidente Barcella e ripete: «Dobbiamo cogliere questa opportunità e che Expo sia un elemento di crescita e di sviluppo. Ma facciamo sì che gli investimenti vengano usati al meglio».
Non c’è dubbio che l’esposizione servirà a Milano e alla Lombardia e aiuterà ad uscire dalla crisi, aggiunge l’assessore regionale all’industria, piccola e media impresa Romano La Russa. Anche se, ammette con una battuta, «è passato un anno e siamo ancora in fase di rodaggio». Risponde senza esitazione alle altre richieste del presidente di Confindustria Lombardia che per far fronte alla crisi, invita il Pirellone a dare un maggior sostegno al credito per le piccole e medie imprese, all’internazionalizzazione e a fare un ulteriore sforzo nel campo della formazione delle risorse umane. «Sulla patrimonializzazione dei confidi stiamo già lavorando - spiega La Russa -. All’inizio della crisi, la Regione ha destinato circa 400 milioni di euro in bandi a sostegno dell’innovazione e della ricerca. E la metà di quei soldi sono ancora lì, perché in un momento così delicato, le imprese non se la sono sentita di investire. Mi auguro che queste risorse possano essere utilizzate e riescano a fare da volano per la ripresa». Sul fronte della recessione, l’assessore regionale concorda sul fatto che l’uscita dalla crisi sarà lenta, faticosa e dolorosa e implicherà una profonda trasformazione. Sebbene i segnali di ripresa ci siano e la produzione industriale nell’ultimo trimestre del 2009 potrebbe avere un segno positivo, come sottolineato dal presidente di Unioncamere Lombardia, Francesco Bettoni. «La regione sta reagendo bene, ma non ne siamo ancora fuori - aggiunge La Russa -. Il quadro tutto sommato non è più pessimistico come qualche mese fa. Abbiamo bloccato la caduta, siamo atterrati con le ossa rotte, ma non siamo defunti». Ci sarà da soffrire molto dal punto di vista delle imprese e delle istituzioni. Il contraccolpo più grosso però potrebbe essere nel campo sociale, con un aumento dei disoccupati nei prossimi mesi.

«Il segnale rimane modestamente positivo e questo deve farci ben sperare in un futuro - conclude l’assessore -. Non illudiamoci però, ci vorranno due o tre anni per riprenderci. Lo tsunami economico è iniziato un anno fa».

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