Sul palco presenta la sua nuova mostra-spettacolo, da Van Gogh a Tutankamon

Sul palco presenta la sua nuova mostra-spettacolo, da Van Gogh a Tutankamon

Gliene hanno dette di tutti i colori: mercante di mostre, cacciatore di visitatori, incantatore mediatico. Persino saltimbanco dell'arte. Ma i numeri gli danno ragione e chissà, forse la strada giusta per sdoganare la cultura senza andare a caccia di fondi pubblici è proprio la sua. Il curatore Marco Goldin torna stasera a Milano (ore 20.30 al Carcano) per la 9a tappa del «Segafredo Zanetti Road Show». Obiettivo: promuovere la mostra «Tutankhamon Caravaggio Van Gogh. La sera e i notturni dagli Egizi al Novecento», che apre la vigilia di Natale alla Basilica Palladiana di Vicenza. «E' l'ultima puntata di una quadrilogia partita a Genova nel 2011 –dice-. Per la chiusura ho pensato alla notte anche per un fatto personale, la recente scomparsa di mio padre». Una riflessione che ci condurrà ai primordi dell'arte, in quell'Egitto antico che guardava con sacrale fiducia alla vita oltre la morte. Sei le sezioni, ottanta i capolavori di ogni tempo: dopo gli Egizi ci saranno i grandi del Cinque-Seicento, da Giorgione a Caravaggio, da Tiziano a El Greco, da Tintoretto a Poussin, ma anche i paesaggisti romantici come Turner e Friedrich. Dall'America di Church e Homer fino a Monet, Pissarro, Munch e Mondrian. E poi Klee, Gauguin, Cézanne, Van Gogh, Hopper, le incisioni di Rembrandt e Piranesi. Tra i contemporanei, quell' Antonio Lopez Garcia che, sempre a dicembre, aprirà proprio a Vicenza, palazzo Chiericati, la sua seconda personale italiana dopo oltre quarant'anni. Curatore, guarda un po', ancora Marco Goldin. Nel frattempo, per non farsi mancare nulla, Goldin ha portato a Bologna 342mila visitatori per «La ragazza con l'orecchino di perla», chiusasi a maggio tra estasi stendhaliane e svenimenti. Eppure i puristi continuano a diffidarne. Gli hanno addirittura dato del Crozza-Briatore che parla di mostre «da sogno»: «Ah sì? -ride-. Mai detto niente del genere. E poi è gente che non ha mai visto una mia mostra e non legge i miei libri». E taglia corto: «D'altra parte quando uno sponsor ti affida denari devi farli fruttare. O vogliamo continuare a sperare nell'intervento pubblico?». Al Carcano accanto a Goldin ci saranno un attore, Gilberto Colla, e i musicisti Piero Salvatori, Renzo Ruggieri e Mauro Martello. Ma la parte del leone la farà lui, con il solito cultural-show a braccio. Ce la farà, in un paio d'ore, a convincere i milanesi a farsi un giro a Vicenza? Crediamo di sì. «Con il pubblico di Milano ho da sempre un buon feeling», ammette. «Negli anni in cui ho lavorato a Brescia Musei erano più i visitatori da Milano che i bresciani stessi. E se guarda le prenotazioni per la Palladiana, che sono già 32mila, vedrà che i milanesi sono secondi dietro i vicentini».

Un amore epidermico. Ma nei salotti culturali c'è chi storce il naso, e lui lo sa: «Organizzare qualcosa qui a Milano? Non credo, mi piace lavorare dove si ha piacere che lo faccia. E in certi ambienti ho l'impressione che non sia così».

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