"Svelare le fake news di Sala": Fi lancia la campagna-verità

Autocritica e polemiche sugli sgambetti degli alleati: il partito si riorganizza per la sfida delle Comunali

"Svelare le fake news di Sala": Fi lancia la campagna-verità

Una (lunga) campagna-verità. «Beppe Sala disegna la Milano del 2030, quando ovviamente non ci sarà più lui in Comune, e intanto dimentica il piano periferie e l'ordinaria amministrazione». E «chi si ricorda che l'assessore Pierfrancesco Maran che oggi porta come fiore all'occhiello Porta Nuova e la Biblioteca degli Alberi è lo stesso che protestava con gli striscioni contro le ruspe e accusava gli ex sindaci Albertini e Moratti di essere amici dei palazzinari?». Ancora: «Bisogna svelare le fake news di Sala». C'è chi propone persino - vedi il sottosegretario regionale Alan Rizzi, ex assessore della giunta Moratti - di organizzare delle «contro-colazioni» il sabato con testimonial e esponenti delle passate giunte di centrodestra, per raccontare una Milano diversa da quella propinata da Sala negli appuntamenti del «caffè col sindaco» in periferia. Flash dalla sala al quarto piano dell'hotel Cavalieri di piazza Missori in cui Forza Italia ieri si è ritirata per fare autocritica, pungere Fratelli d'Italia che fa campagna acquisti nei Municipi, tracciare l'identikit del prossimo candidato sindaco, organizzare la lunga campagna per Milano 2021 che partirà con la creazione nei prossimi giorni di un comitato cittadino ad hoc con almeno un consigliere per Municipio. «Non accetto che la ripartenza dell'Italia passi solo dal voto in Emilia - dichiara in apertura il coordinatore regionale Massimiliano Salini -, per dare una prospettiva interessante al Paese ci vuole un colpo di reni da qui». E la campagna per Milano dovrà puntare sul modello Lombardia: «La sinistra affronta il problema smog con multe e divieti, la Regione offre a chi non può cambiare oggi l'auto una quota di chilometri da gestirsi per gli spostamenti necessari, due visioni opposte». Dalle 10 alle 17 una staffetta di circa sessanta interventi al microfono (compreso un quindicenne stufo di alzarsi all'alba per arrivare puntuale a scuola coi mezzi). Parte Rizzi che invita i compagni di partito a fare «autocritica, bisogna costituire un gruppo di confronto, a Milano ognuno è andato avanti in maniera autonoma senza stabilire priorità, temi e azione comune. E bisogna scommettere sui giovani e smontare la figura di Sala come amministratore, non ha fatto programmazione». La commissaria cittadina Cristina Rossello, regista della convention, invita «chi ha più esperienza a mettersi a disposizione, bene critiche e le correnti ma serve la partecipazione di tutti, facciamo squadra». E avverte che nella formazione delle liste «non ci saranno rendite di posizione». Il capogruppo azzurro in Regione Gianluca Comazzi ricorda che il primo test sul territorio arriverà in primavera col voto in 7 Comuni importanti dell'hinterland come Segrate e Cologno Monzese. Per il 2021 «la sfida non è mai stata così aperta. Il centrodestra deve mettere in campo liste competitive e un candidato che rappresenti appieno lo spirito di Milano: radicato sul territorio ma con uno standing internazionale». Graziano Musella, onorevole e per 30 anni sindaco di Assago, suggerisce di puntare su «riduzione delle imposte e del biglietto Atm», il presidente dei Giovani Marco Bestetti di «lavorare per recuperare consensi anche nel centro storico», il consigliere comunale Alessandro De Chirico di «partire da un'analisi accurata dei nostri errori: sui social il messaggio di Fi Milano è totalmente assente e vanno reclutate forze nuove negli 88 quartieri». La capogruppo dei deputati Mariastella Gelmini parte dal tasto dolente: «Voglio esorcizzare il recente sondaggio che ci dava al 4/5%. Non siamo abituato a soffrire ma è ora di cambiare umore e atteggiamento per convincere gli elettori, la crisi del partito è momentanea e superabile, abbiamo punti di debolezza ma anche tanta forza per ripartire». Una puntura a Fdi: «La generosità di Barlusconi nei confronti di Meloni quando Fdi era al 3% è stata straordinaria, ora abbiamo la sensazione che gli alleati vogliano scippare in casa nostra, è contro lo spirito della coalizione». Invita a «fare leva sulle nostre forze, la sfida su Milano renderà evidente che serve un baricentro liberale e moderato per governare qui e nel Paese». Sala? «Sembra un gigante ma grazie a Milano che è straordinaria ed è crescita con i progetti degli ex sindaci Albertini e Moratti.

Aveva promesso un'ossessione per le periferie e ha creato una città a due velocità, ha alzato tasse e ticket Atm. Ora apriamoci al civismo, nel 2016 abbiamo bucato l'obiettivo per un soffio perchè è mancato il connubio».

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