La «sventurata» diventa una mostra

La Reggia di Monza celebra suor Gertrude. Opere e documenti

Lucia Galli

Monza la ricorda, Milano la «rilegge». La Monaca più famosa della Brianza e della letteratura torna a casa e lo fa dalla «porta principale», approdando, da oggi al 19 febbraio 2017, al Serrone di villa Reale (www.reggiadimonza.it) con una grande mostra e con una seconda esposizione ai Musei Civici alla casa degli Umiliati di via Teodolinda 4. Così, mentre Milano si prepara, il 7 ed 8 ottobre, alla terza edizione della lettura collettiva de I promessi Sposi, la «maratona manzoniana» con 200 lettori fra Piazza San Fedele e diversi angoli della città, Monza da oggi ricorda quell'«impressione di bellezza, ma d'una bellezza sbattuta, sfiorita e, direi quasi scomposta». La Gertrude di Manzoni vive in un paio di capitoli del suo capolavoro e ha 25 anni. Ma la vera «sventurata» che rispose e «fu suora per sempre», per le cronache ne aveva poco di più, quando, a 32 anni, fu arrestata per essere murata viva in una cella di quattro metri quadrati in Santa Valeria a Milano. Così patì Marianna De Leyva, alias suor Virginia Maria, per ben più capitoli nella sua vita vera. Oggi, 425 anni dopo quella condanna, la mostra «La Monaca di Monza» racconta, attraverso 33 opere fra tele, incisioni e molti documenti, quegli anni, quei tempi e l'istituto della clausura e l'aberrante monacazione per «accomodare» le fanciulle che rifiutavano il matrimonio combinato e rassicurare le famiglie che temevano di vedere troppo frammentarsi il proprio patrimonio per via di matrimoni d'amore, forse, ma di poco interesse. Altri tempi? La mostra, promossa dal Consorzio di Villa Reale e Parco, in collaborazione con ViDi, comune di Monza e Fondazione Gaiani, è curata da Lorenza Tonani e Simona Bartolena ed è in parte già stata «rodata» al castello Sforzesco di Milano, anni fa. Allora Tonani aveva ricostruito la vicenda processuale attraverso documenti dell'epoca. Alla mostra di Monza si aggiunge ora il punto di vista di Bartolena, storica dell'arte. Opere e documenti arrivano dalla Gam di Milano e da Brera, dai musei Civici di Pavia, dai musei di Brescia. Così nei documenti suor Virginia Maria appare come una donna forte, anzi fortissima, capace di rifiutare perfino la grazia concessa dal cardinale Borromeo. Oltre alla villa Reale è tutta Monza a celebrare la «sua» monaca con mostre, spettacoli teatrali e itinerari sui luoghi anche oltre il romanzo di Manzoni.

Suor Gertrude si fa quasi icona pop, con il progetto del Comune e della Fondazione Fossati. Ai Musei Civici (www.museicivicimonza.it) fino al 8 gennaio 2017, fumetti e manifesti, performance e reading contribuiscono a raccontare un'epoca con la mano moderna di grandi disegnatori fra cui anche Walt Disney.

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