Svizzero ucciso, s'indaga tra le amicizie

Svizzero ucciso, s'indaga tra le amicizie

Si attende da un momento all'altro l'arrivo dalla Svizzera della madre e della sorella di Ivano Casetto, ucciso la notte tra Sant'Ambrogio e l'Immacolata. Forse le due donne potranno offrire qualche indicazione utile ai carabinieri per venire a capo del delitto. Neppure la perquisizione del suo ultimo domicilio a Peschiera Borromeo ha al momento fornito spunti utili: niente droga, armi o refurtiva. Solo un computer ora al vaglio degli investigatori.
Al momento dunque la morte di Casetto resto un mistero, perché il suo modestissimo profilo criminale non sembrerebbe giustificare una esecuzione così spietata. Qualche precedente a cavallo degli anni Novanta e Duemila, per droga e sfruttamento della prostituzione poi più nulla. Tanto da risultare un perfetto sconosciuto per tutti, compreso al maresciallo di Peschiera, dove l'uomo viveva da diverso tempo.
Però qualcuno gli ha sparato, un colpo solo di piccolo calibro alla nuca. Poi ha abbandonato il suo corpo all'estrema periferia nord est, due passi dalla vecchia Innocenti. Il corpo è stato scoperto sabato verso le 13 da un passante uscito con il cane. La vittima ha addosso 500 euro, dunque non un omicidio a scopo di rapina, e i documenti che rimandano a un indirizzo di Peschiera dove però non abitava più da primavera. I militari comunque rintracciano il bilocale dove si era trasferito, abitazione modesta ma decorosa, ben arredata, in perfetto ordine. Dentro nessuna traccia di una donna, l'uomo dunque viveva da solo, ma neppure di armi, droga o refurtiva. Si scava nella sua vita scoprendo che era nato in Svizzera il 6 luglio 1964 a Wetzikon non lontano da Zurigo. Nel '79 si trasferisce a Kloten, nei pressi dell'aeroporto, infine nel 1996 a Milano. Un paio d'anni dopo finisce nei guai per possesso di stupefacente, solo un po' di marijuana, e nel 2002 per sfruttamento della prostituzione. Poi più nulla. Gli investigatori rintracciano a Wetzikon madre e sorella, il padre è morto tempo fa, e ora attendono le loro testimonianza nella speranza di ottenere indicazioni sulle amicizie della vittima.
Nel frattempo sono anche partite una serie di verifiche tecniche. Addosso non gli è stato trovato un cellulare, ma il giro degli operatori telefonici ha consentito di risalire a un suo numero e ora attraverso lo «storico» delle sue chiamate si spera di arrivare al suo giro di frequentazioni. Trovato anche alcuni riferimenti ai suoi conti correnti bancari e da oggi partiranno ulteriori controlli nella speranza di trovare qualche accredito o bonifico che permetta di chiarire anche le sue reali occupazioni e fonti di reddito. Per il momento infatti risulta un'attività di data base e spedizione di pubblicità che non sembra però particolarmente attiva. Nel suo profilo facebook lui si definisce anche «massaggiatore», ma può essere anche solo uno scherzo.

Il quadro generale dunque resta piuttosto nebuloso e qualsiasi movente può essere valido per spiegare l'omicidio. Dal regolamento di conti, nel giro di droga o prostituzione, al delitto passionale fino a un banale litigio con un altra mezza tacca come lui. Che però aveva in tasca un pistola.

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