Padre marocchino di una disinibita stripteaseur insieme a un amico tenta un maldestro tentativo di sequestro di persona per costringerla a smettere di lavorare in un locale di lap dance. Ma all'arrivo dei poliziotti s'è scoperto che nelle intenzioni del severo genitore non c'erano intenti etici, ma un semplicemente calcolo economico. Non intendeva riportare la giovane sulla rette via ma semplicemente aiutare il facoltoso spasimante della ragazza, appunto il complice dell'impresa, a farle cessare l'attività e sposarla, sperando di ottenere in cambio consistenti favori economici.
Una vicenda iniziata qualche mese fa quando Pasquale, 35 anni, entra nel locale di lap dance «Striptease», uno dei primi di Milano, all'angolo tra via Padova e via Rovigo e viene subito folgorato dal fascino esotico di una marocchina di 25 anni. L'uomo perde la testa, torna tutte le sere, la sottopone a una corte serrata, arrivando a spendere anche 2mila euro in una notte pur di averla tutta per se. Una devozione non ricambiata perché la ragazza ha un compagno da quattro anni, con cui nel 2010 fa ha fatto un figlio, da cui non ha intenzione di separarsi.
Pasquale sempre più preso dalla giovane magrebina, inizia a farle pressioni sempre forti, la perseguita, la tempesta di sms, la minaccia: «Guarda che ho una pistola». Ma lei, se pur spaventata, non cede. L'innamorato allora cerca di fare pressioni sul titolare del locale «Non deve più lavorare in questo posto» ma l'uomo non i spaventa: «La ragazza è maggiorenne» e lo mette alla porta senza complimenti. A questo punto Pasquale decide di fare una «santa alleanza» con il padre della sua amata, Morad, di 48 anni, facendogli balenare concreti e consistenti aiuti economici, viste le sue possibilità. E così l'altra sera i due decidono di passare alle vie di fatto.
Sono da poco passate le 2 di notte quando una voce femminile chiama il 113 per segnalare un sequestro di persona: due uomini hanno atteso una donna fuori dallo «Striptease», l'hanno malmenata e costretta a salire a forza su una vettura, di cui fornisce modello e colore. Una volante è già in zona e in pochi secondi è sul luogo del delitto e blocca l'auto. Interrogano le parti venendo in breve a capo della vicenda. I due sono appunto il padre e lo spasimante della vittima che confessano come, non riuscendo a convincerla a lasciare la lap dance con le buone, sono passati alle cattive. L'hanno attesa fuori dal locale le hanno tirato due schiaffi, l'hanno buttata sui sedili posteriori della macchina per portarsela via. In tasca a Pasquale gli agenti troveranno anche un coltellaccio.
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