Tirava sassi alle auto: arrestato A tradirlo è stata la sua curiosità

La sua presenza, puntuale, sulla «scena del delitto» dopo tre episodi ha insospettito il maresciallo dei carabinieri che ha preso sotto il braccio quel giovane, del resto noto per le sue stranezze, e l'ha portato in caserma. Seduto alla scrivania, messo alle strette, alla fine ha confessato: «Si, ho lanciato io i sassi contro le auto in corsa. Lo so, ho fatto una sciocchezza». Una «sciocchezza» un po' grossa visto che ha sfondato il parabrezza a cinque vetture e mandato in ospedale un filippino, risvegliatosi dal coma solo dopo una settimana. Ora il «balilla» è in carcere con l'accusa gravissima di tentato omicidio plurimo e rischia dodici anni di carcere.
Filippo Zucchelli è un tranquillo ragazzo di 22 anni che vive con la sua famiglia di agricoltori, genitori, un fratello e una sorella, in una casa colonica di Cisliano. Finora era conosciuto per essere chiuso, taciturno, un po' strano. Nessuno poteva immaginare che quando gli prendeva lo sghiribizzo, saliva sulla sua Ford Fiesta grigia e si metteva a guidare su e giù per la provinciale 227 a caccia di bersagli. Tirare pietre dai cavalcavia contro le auto in corsa non è purtroppo una novità e finora ha causato un paio di morti e diversi feriti. Zucchelli invece ha introdotto una variante: scagliarli dal finestrino della sua vettura contro le auto provenienti in senso contrario. Basta immaginare l'energia impressa al proiettile dalla velocità combinata dei due veicoli per capire la pericolosità di questo gesto sconsiderato.
Il primo allarme viene lanciato sabato 22 alle 9 del mattino sulla strada tra Cisliano e Vittuone, quando viene colpita l'Opel Corsa di Ernesto P., 51 anni di Bareggio. La grossa pietra sfonda il cristallo, sfiorando il conducente. Sul posto arrivano i carabinieri di Sedriano con il comandante che nota distrattamente tra i curiosi il ragazzo di Cisliano. Due giorni dopo il secondo e più grave episodio quando alle 20.30 viene centrata la Peugeot 207 di Joel R., filippino di 24 anni, sposato e padre di due figli. La vittima, finisce in coma all'ospedale di Legnano dove si sveglierà solo dopo 8 giorni. E, ancora una volta, tra i curiosi assiepati per assistere ai rilievi, il maresciallo nota Zucchelli.
Arriviamo così a sabato 29 quando le auto colpite sempre sullo stesso tratto di provinciale, sono ben tre, in rapida successione tra le 20.30 e le 21. Nell'ordine la Golf di un marocchino di 31 anni, la Mazda di un milanese di 25 anni e la Fiat Bravo della signora Elisabetta F., 44 anni di Corbetta.

Presso la quale i carabinieri trovano Zucchelli che, da bravo cittadino, sta prestando in primi soccorsi. Agatha Christie diceva che tre indizi fanno una prova, così il maresciallo l'ha portato in caserma dove, abilmente interrogato, ha ceduto confessando le sue responsabilità.

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