Trovata morta, nuda e legata «Omicidio con rituale sadico»

Trovata morta, nuda e legata «Omicidio con rituale sadico»

Ancora pochi giorni l'aveva fatto franca, un volo di solo andata l'avrebbe portato sul Bosforo, dove sarebbe sparito per sempre tra i meandri della tentacolare e misteriosa Istanbul. Aveva però bisogno degli ultimi 90 euro per pagare il biglietto comprato martedì mattina in un'agenzia di Lambrate e per questo ha assaltato un supermercato. Ma è stato pizzicato dalla polizia che, nei consueti controlli di routine, ha poi scoperto nella sua abitazione il cadavere di una donna nuda e incaprettata. Uno scenario che trasforma «Vincenzo il drogato» da piccolo pregiudicato, a sadico assassino.
Il soprannome con cui era conosciuto attorno a piazzale Lagosta spiega già molte cose della vita di Vincenzo Francesco Vergata, 56 anni. Divorziato da anni, una figlia grande, ha un passato di tossicodipendanza, rimasta sotto traccia fino a quando ha potuto appoggiarsi alla madre con cui gestiva un esercizio pubblico, poi la deriva e nel 2003 il primo di una lunga serie di arresti. Aveva cambiato quartiere e si era sistemato in un alloggio Aler di 50 metri quadrati al primo piano di piazzale Lagosta 1. Un coabitazione non facile con gli altri inquilini per il via vai di personaggi equivoci, e la vecchia Mercedes cabriolet parcheggiata dove gli pareva.
L'altro pomeriggio armato di cacciavite assale il Simply Market di via Porro Lambertenghi, praticamente sotto casa. Afferrata una manciata di banconote scappa mentre la cassiera chiama il 113, descrivendo un uomo sui 60 anni, capelli e barba lunghi e bianchi. Gli agenti arrivano tempestivamente non ci mettono molto a individuarlo. Lo perquisiscono e gli trovano una vecchia carta d'identità con un indirizzo e una bolletta recente con un altro domicilio più recente. Decidono di partire da quest'ultimo. E dentro il miniappartamento, ingombro di carabattole ammonticchiate alla rinfusa, la scoperta. Nel cucinino è sdraiata faccia in giù una donna nuda, coperta da alcuni da tovaglioli. Ha i polsi legati una corda che le stringe anche il collo, sulla testa tre sacchetti di plastica. Sul capo alcune ferite importanti ma non mortali.
Il decesso è quasi sicuramente stato determinato dallo strangolamento e risale alla notte tra lunedì e martedì. Rituale satanico, gioco erotico finito male o cos'altro non è ancora chiaro, Vergata tace. La vittima è una badante da vent'anni in Italia, Laurenca Adelaide Lima, 44 anni, di Capo Verde, da una settimana ospite dei Vigata.

Bisognerà ancora fare accertamenti, ma è pura formalità. Il caso sembra chiuso in partenza e solo per un colpo di fortuna: con quel biglietto aereo in tasca martedì 27 Vergata sarebbe volato a Istanbul e di lui si sarebbe persa ogni traccia per sempre.

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