Viaggio musicale in estremo Oriente. Palazzo Marino apre il suo «salotto»

Da Hokosawa a Sheng: il Trio Kanon in Sala Alessi. Boom di prenotazioni

Viaggio musicale in estremo Oriente. Palazzo Marino apre il suo «salotto»

Proposte artistiche (di qualità) a parte, che ovviamente sono il tema centrale di cui si dirà, Palazzo Marino in Musica - rassegna al settimo compleanno e coi suoi concerti mensili a metà del cartellone 2018 - dal suo varo ha raggiunto alcune certezze. Ovvero la formula funziona e la richiesta del pubblico, sempre più variegato e giovane, risulta maggiore. Insomma un «salotto» che piace. A proposito basta dirne una che ha il sapore del primato.

Da quando le prenotazioni sono diventate online i posti, un centinaio disponibili e gratuiti, svaniscono nel giro di 25 secondi, cronometrati. Proprio così: come se si trattasse del concerto di una superstar del pop, o quasi. Deve essere andata così pure per l'appuntamento di oggi - I colori dell'estremo Oriente - come al solito dalle ore 11 nella Sala Alessi. In scena il Trio Kanon (Lena Yokoyama al violino, Alessandro Copia - violoncello - e al pianoforte Diego Maccagnola), scaletta legata al tema proposto quest'anno, Sentieri d'Oriente, con brani del Novecento storico e non: in questo caso gli autori sono il cinese Bright Sheng, pseudonimo di Shèng Zngliàng, e per il Giappone Toshio Hokosawa, «entrambi fondano stilemi del Paese natio con sonorità strumentali di un ensemble occidentale», viene spiegato dalle note; di più, pagine dei francesi Lili Boulanger, sorella della grande didatta Nadia, e Maurice Ravel.

Una delle cifre della rassegna organizzata da EquiVoci Musicali è proprio l'«identità» che viene messa a punto dagli ideatori e direttori artistici, Davide Santi e Ettore Napoli. Un'identità costruita sui soggetti che caratterizzano le singole stagioni. Si pensi alla prima parte di questa edizione, le date di Chiaroscuri e dissonanze. Da Monteverdi e Caravaggio; la musica accostata all'arte, così altre volte con generi contemporanei. Vedi l'abbinamento tra Il taglio di Fontana che ha ispirato Oltre le note, un'opera scritta anche per dieci flauti. Il tutto, in questi anni, come si dice in una «location» che vale la pena visitare. Si tratta della sala prende il nome dall'architetto che ha progettato l'intero palazzo, cioè Galeazzo Alessi. Alzare gli occhi, please: sotto il cornicione si trovano dodici affreschi con le nove muse e gli dei Apollo, Bacco e Mercurio. Due grandi busti posti sopra ai portali rappresentano Marte e Minerva. Musica e arte a braccetto, non a caso ormai c'è la corsa per aggiudicarsi un posto.

Nel pubblico non di rado si vedono l'assessore alla Cultura Filippo Del Corno, il compositore Carlo Boccadoro, il direttore dalla rivista Amadeus Gaetano Santangelo, insomma orecchie e palati super-sopraffini. Prossimo concerto, Missionari musicisti nella Cina imperiale con l'Ensemble Alraune è fissato per il 2 settembre. Il viaggio continua.

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