Il vino d'autore a Milano ha le sue Cinque giornate

Al via lunedì un ciclo di grandi appuntamenti per sommelier e appassionati. Degustazioni delle migliori etichette italiane

Jessica BordoniSarà un anno di degustazioni rivoluzionarie. È questa la promessa di «Civiltà del bere», storica rivista italiana di food&wine che per il 2016 ha organizzato «Le Cinque giornate del Vino di Milano», ovvero cinque tasting tematici in programma da febbraio a novembre nella Sala Polene del Museo della Scienza e della Tecnologia, che ospita anche il catamarano Luna Rossa. Un'occasione più unica che rara per assaggiare il meglio della produzione enologica made in Italy, con etichette-simbolo spesso introvabili o non così accessibili. La formula è quella del walk-around-tasting, con tavoli di assaggio e degustazioni libere. Solo che, nella maggior parte dei casi, dietro al banco non ci sarà un sommelier ma lo stesso produttore, pronto a raccontare i suoi vini svelando, perché no, anche qualche aneddoto sulla loro creazione. Tutte le «Giornate» sono aperte al pubblico. Per gli operatori di settore (muniti di tessera associativa di sommellerie o biglietto da visita) l'ingresso è gratuito. Per gli appassionati il costo è di 20 euro e dà diritto a un calice con cui è possibile assaggiare tutte le etichette. Il primo appuntamento è per lunedì 29 febbraio dalle 17 alle 22 e si intitola «Simply the Best». In degustazione i vini italiani più premiati dalle principali Guide di settore (l'Espresso, Gambero Rosso, Slow Wine, Veronelli, Ais Vitae, Bibenda, l'Annuario di Luca Maroni e la pubblicazione di Doctor Wine) riuniti nella classifica «Il Top delle Guide Vini 2016», edita dalla stessa «Civiltà del bere». Ben 94 etichette di 32 aziende da tutto lo Stivale. Qualche nome imperdibile? Marchesi Antinori con il Tignanello e il Cervaro della Sala, due vini d'eccezione che non hanno certo bisogno di presentazioni. Per gli appassionati di Amarone ci sarà solo l'imbarazzo delle annate: Allegrini con la 2011, Masi con la 2009 (etichetta Campolongo di Torbe) e Bertani con la 2007. E che dire del Sassicaia, il mitico taglio bordolese di Tenuta San Guido? Sarà presente con la vendemmia 2012. Il pianeta bollicine vanterà fuoriclasse del calibro del Giulio Ferrari Riserva del Fondatore e del Vigna La Rivetta di Villa Sandi; mentre a tenere alto il nome della Lombardia ci penseranno i Franciacorta di Barone Pizzini e i rossi valtellinesi di Nino Negri. Il Centro sarà ben rappresentato dalle firme marchigiane Velenosi e Umani Ronchi, l'abruzzese Masciarelli e la campana Mastroberardino. Dalla Puglia il fenomeno Es, Primitivo di Manduria di Gianfranco Fino, mentre dalle isole non mancheranno la sarda Argiolas e le siciliane Donnafugata, Planeta e Tasca d'Almerita. A chiudere l'elenco, ma solo per ragioni alfabetiche, il marchio Zonin, che porterà tre vini dalle tenute-modello Ca' Bolani (Friuli), Castello d'Albola (Chianti Classico) e Feudo Principi di Butera (Sicilia).

Dopo «Simply the Best», il 21 marzo sarà la volta dell'evento «La Mappa degli Autoctoni», dedicato ai vini da uve tipiche; il 24 maggio si alzerà il sipario su «Vintage», ovvero le vecchie annate; mentre il 15 ottobre «Into the Wine» si concentrerà sulle Cantine che offrono strutture di ricezione; e il 21 novembre si sorseggeranno «I grandi Spumanti del Mondo», per spostare lo sguardo oltreconfine.

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