Roma

Minacce al garante dei detenuti del Lazio

Una busta con un proiettile firmato Brigate Rosse è stata spedita ad Angiolo Marroni. Solidarietà da tutto il mondo politico

Una busta, con un proiettile calibro 40 Smith & Wesson e un messaggio intimidatorio firmato «Brigate Rosse Nucleo Galesi» è stata recapitata due giorni fa al Garante dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni. «Ultimo avviso: i prossimi non arriveranno con la posta. Dimettiti» è il messaggio seguito da un «Onore ai compagni caduti, onore al compagno Mario Galesi». La missiva è stata spedita nei giorni scorsi ed è arrivata martedì nella sede del Garante ieri mattina. Sull'episodio stanno già indagando le forze dell'ordine. È la terza volta, infatti, che Marroni riceve pesanti intimidazioni da parte di anonimi che si firmano Brigate Rosse. La prima fu nel febbraio del 2007, la seconda a novembre 2009.
«In questi ultimi mesi - ha detto il garante - abbiamo lavorato per evitare che la pesante situazione che si vive nelle carceri potesse deflagrare. Evidentemente questo ruolo di mediazione sociale che stiamo svolgendo fra reclusi, istituzioni e società civile, dà fastidio a chi vuole portare la tensione nel Paese oltre il livello di guardia. Non saranno le intimidazioni, per quanto violente, a modificare la nostra linea di condotta. Continueremo a lavorare con il medesimo impegno che fin qui abbiamo avuto».
Solidarietà al Garante è arrivata dagli ambienti politici della capitale. «Le Br sono state sconfitte militarmente dallo Stato, politicamente dalle stesse masse cui si rivolgevano e moralmente da tutta la società civile - ha detto il presidente del Consiglio comunale Marco Pomarici -. Il loro simbolo nefasto ed i loro metodi, però, servono ancora come scudo per intimidre nell'ombra».
«Voglio esprimere tutta la mia solidarietà al Garante dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni, che da anni si adopera con ostinazione e convinzione affinchè ai detenuti vengano garantiti tutti i diritti - ha commentato il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti -. Sono certo che queste forme di violenza e intimidazione non scalfiranno in alcun modo la sua determinazione e il suo impegno quotidiano a lavorare perchè nelle carceri le condizioni di vita siano accettabili». Di gesto vile, da non sottovalutare, ha parlato invece il presidente del Consiglio regionale del Lazio Mario Abbruzzese. «Il garante Marroni è un uomo che da ormai diversi anni, lavora per le Istituzioni, battendosi per la difesa dei diritti dei detenuti - ha aggiunto -.

Mi auguro che le forze dell'ordine individuino, in tempi brevi, gli autori di questo inspiegabile e scellerato atto criminale». Il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, infine è certa che un gesto vile e odioso non condizionerà l'operato del Garante dei detenuti.

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