Un sostegno, concreto, all'export. È ciò che chiedono le aziende italiane alle istituzioni e alle associazioni di categoria. E lo chiedono in uno scenario produttivo che, se da un lato si confronta con le criticità del mercato interno, dall'altro riceve ossigeno soprattutto dalle richieste dei mercati esteri.
Sul nuovo Valore Export, una grande inchiesta sulle opportunità e sui progetti rivolti a quelle aziende che intendono proseguire sulla complessa strada dell'internazionalizzazione. Ci si concentra sui piani del ministero dello Sviluppo economico, guidato da Flavio Zanonato. Il ministro ha annunciato che partirà, dopo l'estate, un vero e proprio road show nei distretti italiani. La mission? Sostenere le realtà che esportano. L'ultimo Rapporto dell'Istituto nazionale per il commercio estero (Ice) conferma che l'export italiano continua a espandersi e a rappresentare una delle voci più dinamiche del nostro Pil.
«Attualmente sono oltre 200mila le imprese italiane che esportano - ha dichiarato Zanonato -. Il nostro obiettivo è quello di arrivare a 300mila. In Italia vantiamo aziende ad altissima tecnologia, che esportano in tutto il mondo. Ma devono essere aiutate sul fronte del credito d'imposta, devono pagare meno l'energia ed essere competitive per quanto riguarda il costo del lavoro e il fisco».
Secondo il ministro, occorre mettere le nostre imprese nelle stesse condizioni delle altre industrie europee con uguali costi per quanto riguarda l'energia, il denaro, il fisco e la burocrazia. «In tutti questi ambiti dobbiamo allinearci al resto d'Europa».
In questo contesto, sarà fondamentale il ruolo dell'Ice. «Assicuro - ha aggiunto Zanonato - il mio impegno per aumentare i fondi a supporto dell'internazionalizzazione. L'Ice deve divenire sempre più efficiente nel sostegno alle imprese italiane».
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