Milano«In Adriatico non credo arriverà nemmeno una goccia di olio e penso che questo sia lobiettivo principale». Il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, ha appena terminato il vertice in Prefettura a Milano con le autorità locali per fare il punto sullemergenza Lambro. Si rivolge ai cronisti e li rassicura ancora una volta. «Al momento siamo tranquilli, le verifiche le stiamo facendo, le analisi le stiamo facendo, i blocchi per arginare la macchia dolio li abbiamo messi. Ripeto: non credo che in Adriatico arriverà neppure una goccia dolio». Guarda la platea dove sono seduti i rappresentanti delle istituzioni delle province coinvolte in questo disastro ambientale e ripete che si è trattato di un atto doloso. «È stato un atto volontario e deliberato, io stesso non saprei come sversare del gasolio se non conoscessi bene la procedura». Accanto a lui, il presidente della Regione, Roberto Formigoni annuncia che Arpa Lombardia ha presentato una denuncia alla Procura di Monza nei confronti dellazienda Lombarda Petroli di Villasanta per gravi inadempienze e perché non poteva tenere quella quantità di gasoli. «Siamo di fronte a un atto di ecoterrorismo e di odio - dice il governatore -, mani esperte hanno voluto recare danno al nostro territorio e alla nostra gente». Per fortuna ora la situazione è sotto controllo e londa nera si è fermata allIsola Serafini, così come aveva detto Bertolaso ieri mattina a Piacenza. Merito della diga dellEnel che in tutta questa drammatica vicenda ha svolto il ruolo più importante. «Essendo una diga vera e non fatta di panne di plastica che soffrono la corrente, è quella che ha saputo arrestare meglio di qualsiasi altro intervento umano larrivo della massa oleosa. Calcoliamo che non più del 5 o del 10 per cento possa essere sfuggito alla barriera Enel e possa quindi arrivare vero il Po e la foce». Ma si sta già provvedendo a recuperarla lungo il fiume, sono state posizionate delle barriere a Calto, tra Mantova e Rovigo per contenere la massa oleosa prevista per la serata di ieri. «Sono già pronte le panne - assicura Bertolaso -. La bloccheremo lì, se sarà necessario abbiamo immaginato anche altre due barriere prima del Delta del Po per fermare ulteriori fuoriuscite». Certo che lattenzione deve rimanere alta e certo che non va abbassata la guardia: lungo il Lambro ci sono ancora macchie di olio e non bisogna allentare i presidi di volontari e protezione civile. Lo stato di emergenza durerà fino a domenica prossima e ora bisogna concentrarsi soprattutto nelle zone più critiche come Rovigo, o Ferrara che preleva lacqua potabile dal fiume e poi il Delta del Po che è un ecosistema delicatissimo e unico. Ma ci sono i risultati dellanalisi dellArpa Emilia Romagna a scongiurare il rischio di inquinamento. Ora si tratterà di fare unordinanza per lo stoccaggio del materiale inquinante, mentre a Ravenna, Cremona e Piacenza sono già stati individuati alcuni siti per lo smaltimento di ciò che è stato aspirato durante la notte. «Sulle acque del Po, secondo i prelievi fatti sia a un metro, sia a due e tre metri di profondità fortunatamente non ci sono dati allarmanti: tutte le analisi sono nellambito della norma». E questo, sottolinea il capo della Protezione civile è un buon segnale, una conferma che le azioni messe in campo dallaltra mattina lungo il fiume, sono state efficaci. E tempestive. «Non abbiamo assolutamente sottovalutato la vicenda - aggiunge Bertolaso -. È noto che la Protezione civile è materia concorrente. Noi interveniamo quando ce lo chiedono gli enti locali e quindi la gestione di quanto accaduto, per le prime 48 ore è stata di loro competenza, di prefetture, province e regioni». Quando lhanno chiamato per coordinare le attività di intervento, non ha avuto un attimo di esitazione. «Sono arrivato immediatamente.
Nelle ultime due settimane in Parlamento molti hanno sottolineato lesigenza che gli enti locali potessero fare la loro parte e che non fossero prevaricati dalla struttura nazionale. Lo abbiamo fatto in questi giorni e continueremo in futuro». La conferenza è finita, Bertolaso lascia la Prefettura, oggi sarà a Ravenna e poi a Rovigo. Per continuare a lavorare.Il miracolo di Bertolaso: «Bloccato il fiume nero»
STOP Grazie alla diga dellEnel, la massa oleosa è stata fermata allIsola Serafini
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