Lassociazione nazionale D.iRe Donne in Rete contro la violenza, che raccoglie la maggior parte dei centri antiviolenza italiani, esprime «sdegno e dolore per la tragica morte di Sanaa». «Pensiamo che Sanaa non sia stata accoltellata dal padre perché il suo ragazzo era cattolico e italiano ma, come tante altre donne uccise, italiane e straniere (una ogni tre giorni nel nostro Paese), Sanaa abbia pagato con la vita il prezzo del suo amore per la libertà femminile».
E mentre da oggi la madre di Sanaa è «indesiderata» nel comune di Azzano Decimo (Pordenone), come ha affermato il sindaco del comune Enzo Bortolotti, dubbi sulla genuinità delle sue dichiarazioni sono sollevati dallonorevole Souad Sbai, presidente di Acmid Donna (Associazione comunità donne marocchine in Italia). Attraverso il legale dellassociazione, lavvocato Loredana Gemelli, la Sbai solleva una serie di interrogativi arrivando a chiedere un interessamento della magistratura. «Perché la signora Fatna El Kataoui, madre di Sanaa, non si trova a casa propria ma nellabitazione dellimam di Pordenone? Chi è limam di Pordenone?».
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