Cronache

Il mito al cinema rivive nella «Sposa cadavere»

Viviana Persiani

Halloween vive anche nei cinema genovesi: è arrivato, infatti, La sposa cadavere di Tim Burton (al Cineplex, alla Fiumara, e all’Universale), seconda puntata dopo Nightmare before Christmas. Intanto Roman Polanski (vincitore dell’Oscar con «Il pianista») è ritornato sul grande schermo con la rilettura e trasposizione di un classico della letteratura come Oliver Twist di Dickens. Non c’è che dire: il regista voleva un film da contrapporre alla «trappola degli effetti speciali», un anti Harry Potter da dedicare ad un pubblico da lui definito giovane ma che, nella sua accezione, spazia «dai 9 ai 99 anni» e il suo tentativo è andato in porto. Forse, anche troppo. Perchè a colpire, di questo suo Oliver Twist, è l’assoluta fedeltà al romanzo, la quasi assenza di «trovate personali», un rispetto alla lettera dell’opera di Dickens. Al punto che ti viene da affermare che si fa onestamente fatica ad attribuire la pellicola a Polanski. Al centro, insomma, rimane la storia dell’orfanello che dopo svariati lavori e tristi avventure finisce in una banda da ladruncoli capeggiata da un irriconoscibile Ben Kingsley, semplicemente perfetto nella parte. Da contorno, invece, come non sottolineare le scenografie, i costumi e, soprattutto (è il commento positivo più ricorrente che si sente in sala) una fotografia da Nomination. Se siete tra quelli che non conoscono la storia allora val la pena pagare il prezzo del biglietto e sobbarcarsi tutti i 130 minuti del film; altrimenti, recuperatelo almeno nell’uscita in dvd perché sicuramente ne vale la pena. Dopo innumerevoli annunci, è finalmente uscito Red Eye, il thriller d’alta quota diretto da Wes Craven. E’ la storia di Lisa, una donna che durante un volo diretto verso Miami viene coinvolta nel piano omicida di un assassino che le siede accanto. Se Lisa si rifiuterà di prender parte all’omicidio del vice segretario alla sicurezza interna, imbarcato sull’aereo, suo padre, a Londra, morirà. Certo, visto Airport è difficile poter fare di meglio; anche perchè di inquadrature alla Craven se ne vedono ben poche, se non nell’ultima sequenza. Il film angoscia in misura minima, e tra una serie di personaggi collaterali inutili va rimarcata, in positivo, la performance del protagonista Cillian Murphy, già apprezzato nel recente Batman Begins ed in 28 giorni dopo. Molto meglio, da questo punto di vista, è l’horror The Descent, per merito del regista Neil Marshall che qualcuno ricorderà per l’ironico Dog Soldiers. Un film certamente fuori dai canoni tradizionali, coraggioso, diretto, che non fa sconti. La storia delle sei ragazze che, amanti degli sport estremi, si avventurano, durante un week-end, in caverne sotterranee che si riveleranno trappole mortali, è uno splatter fatto e finito. Ma che sorprende per la sua capacità di creare suspence, per l’abilità di aver adattato un budget basso alle esigenze della trama. E poi, finalmente un finale non telefonato.


I film più visti a Genova nell’ultima settimana
1) La tigre e la neve; 2) La fabbrica di cioccolato; 3) Oliver Twist; 4) Quel mostro di suocera; 5) The exorcism of Emily Rose; 6) Red eye; 7) Niente da nascondere; 8) Romanzo criminale; 9) Vita da strega; 10) I guardiani della notte.

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