Mobilità sostenibile: così Ibm aiuta le città

«Oltre 20 anni di studi sulla mobilità ci dicono che la congestione non è solamente un problema di autostrade o di grandi progetti realizzati dalle agenzie della mobilità. Semplicemente costruire più strade non è abbastanza; organizzare più car-pooling e car-sharing non è abbastanza; più trasporto pubblico non è abbastanza; più persone che lavorano da casa non è abbastanza. Tutto questo va fatto contemporaneamente...e molto di più va fatto». È la premessa dello studio «Urban Mobility Report 2007» pubblicato dall’Università del Texas, incipit confermato anche nell’edizione del 2009 e che Giovanni Focardi, Travel & Transportation Leader di Ibm Italia, cita per far capire quanto sia complesso il problema della mobilità urbana oggi. L’informatica gioca un ruolo fondamentale nella risoluzione di queste problematiche: dalla creazione di modelli che soddisfino le esigenze degli attori coinvolti nel processo di razionalizzazione della mobilità, alla creazione di soluzioni ad hoc per le singole aree di intervento per raggiungere i risultati programmati.
«L’esplosione della tecnologia distribuita (cellulari, navigatori, sensori sulle strade, Gps) mette a disposizione una quantità incredibile di dati che debbono essere elaborati e integrati tra loro, per costruire le informazioni utili alla pianificazione, alla gestione, all’utilizzo delle infrastrutture di trasporto - spiega Focardi - mentre le tecnologie di “campo”, sensori e dispositivi mobili, sono ormai mature, quelle d’integrazione, che “iniettano” la vera intelligenza nel sistema, sono ancora poco diffuse. Quest’area d’intervento è il core business di Ibm».
Ottimizzazione del trasporto pubblico, gestione della domanda di trasporto, bigliettazione integrata e sistemi di infomobilità sono le aree di soluzioni strategiche che costituiscono la visione Ibm dello «Smarter Transportation.
A livello mondiale Ibm è impegnata e investe in progetti di grande rilievo su tutte e 4 le soluzioni. Per la gestione del trasporto pubblico ci sono decine di progetti in corso, anche di grandi dimensioni come, a esempio, quello della Washington Metropolitan Area Transit Authority (Wmata). Ibm collabora con Wmata per gestire le flotte e le infrastrutture composte da 12mila fermate bus e stazioni ferroviarie, 106 miglia di ferrovia, 1.144 vagoni e 1.500 bus. La soluzione gestisce anche 594 scale mobili e 275 ascensori dedicati ai passeggeri. Tutti i componenti critici per il trasporto, vengono tracciati, monitorati e gestiti da una sala controllo centralizzata. Nell’ambito della gestione della domanda e di sistemi per la bigliettazione integrata e nell’area di infomobilità, Ibm ha avviato progetti in città dei 5 continenti.
«Sistemi come quello di Wmata, aiutano a migliorare la sicurezza e l’affidabilità riducendo nel contempo i ritardi, le emissioni inquinanti e il consumo di combustibile all’interno della città - continua Focardi - l’efficienza di Wmata dipende dalla completa visibilità di tutti i sistemi di trasporti e dei loro componenti, solo così è possibile garantire servizi di trasporto sicuri e senza interruzioni. La soluzione Ibm aiuta a gestire circa 180mila interventi di manutenzione al mese. Il sistema fornisce “suggerimenti” alle squadre di manutenzione per effettuare interventi prima che i dispositivi si guastino. In Italia siamo impegnati in grandi progetti che riguardano la bigliettazione e la tariffazione dei principali operatori di trasporto. Ma Ibm è a supporto anche di città più piccole, come Parma e Nettuno. A Nettuno è stato realizzato un progetto per la mobilità dei disabili all’interno dell’area urbana. Il valore aggiunto di Ibm, oltre alle tecnologie di base e a quelle d’integrazione, sta proprio nella capacità di mettere a disposizione una metodologia tipica di un “Architetto di Sistema”, ossia la capacità di orchestrare le direttive politiche, con i bisogni del cittadino, i budget delle amministrazioni e le dotazioni tecnologiche variegate sul territorio. La nostra forza è riuscire a strutturare un’analisi dettagliata della situazione reale e degli obiettivi delle singole amministrazioni. Poi si delineano i possibili percorsi per il raggiungimento degli obiettivi.

Questo è un formidabile strumento di pianificazione degli interventi grazie alla possibilità di effettuare confronti con le strategie e le best practice realizzate, intorno al globo, nelle città più evolute».

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