Tra i settori che beneficiano del sostegno delle Fondazioni, ricerca e sviluppo in campo scientifico e sociale si ritagliano tuttora una fetta esigua, in Italia come pure in Europa.
Nellarea comunitaria il numero delle Fondazioni è molto cresciuto negli ultimi anni (se ne contano circa 200mila), ma non altrettanto i fondi destinati a finanziarne i progetti. Con lAgenda di Lisbona lUe si è posta lobiettivo di colmare il gap esistente rispetto a Stati Uniti e Giappone, dove più del 2,8% e del 3,2% del pil viene investito nella ricerca, e i sistemi industriali contribuiscono rispettivamente per due terzi e per tre quarti del totale. Per lUe si tratta di raggiungere quota 3%, ma lattuale ritmo di crescita non sembra sufficiente. E alle Fondazioni si chiede di fare da volano per gli investimenti, mutuando il modello statunitense che si distingue per la capacità di supportare le attività di ricerca scientifica, educativa, sanitaria, culturale e sociale: in questi ultimi anni gli enti non profit dOltreoceano hanno fornito in media contributi tra il 3 e il 5%, con un apporto superiore a quello di università e college e almeno doppio di quanto offerto dai governi federali.
Sebbene non esistano cifre precise sulle donazioni delle fondazioni filantropiche, lUs Foundation Center stima che i contributi alla ricerca, alla scienza e alla tecnologia ammontino a 2-3 miliardi di dollari ogni anno. A beneficiare di questi fondi è per un terzo la ricerca medica, cui si somma il 12% destinato a biologia e biomedicina, mentre circa il 20% va alle scienze sociali; grosso modo un quarto è appannaggio della formazione e l'85% di questa somma alimenta le casse di università e college, Stanford e Harvard su tutte.
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