Ahmed Shah Massoud l’eroico difensore delle libertà L'Afghanistan, i talebani e il futuro

Ahmed Shah Massoud l’eroico difensore delle libertà  L'Afghanistan, i talebani e il futuro

Il 10 settembre a Villa Malta a Roma, si terrà un simposio di alto profilo per commemorare il 20° anniversario del martirio del comandante Ahmed Shah Massoud e per discutere delle condizioni dell'Afghanistan attualmente sotto il controllo dei talebani, e del suo imminente futuro.

Il simposio, organizzato dall'Ambasciata dell'Afghanistan in Italia in collaborazione con l'ASCE, la School of Economic Competition di Venezia e l'Osservatorio Glocal per le Comunità Locali, si colloca in un momento delicato della storia dell'Afghanistan e della questione di libertà e democrazia nel mondo

L’improvvisa caduta di Kabul da parte del gruppo armato estremista dei talebani e l'annuncio di un nuovo e intransigente governo provvisorio ha lasciato attonita l'intera comunità internazionale.

Il primo vicepresidente Amrullah Saleh e il figlio di Massoud, Ahmed Massoud, continuano a resistere nel Panjshir e l'apparente ruolo del Pakistan nella conquista dell'Afghanistan da parte dei talebani, richiede una rigorosa risposta internazionale.

In linea con la dichiarazione del nuovo governo, il Ministero degli Affari Esteri della Repubblica Islamica dell'Afghanistan ha rilasciato una dichiarazione in cui veniva condannato il tentativo di una formazione che si opponeva a un nuovo governo da parte dei talebani. Tutte le rassicurazioni fatte negli ultimi 20 anni a proposito del cambiamento e della moderazione, adesso si stanno. smascherando.Il nuovo Primo Ministro designato nominato Mohamed Hassan Akhund era infatto il vice Primo Ministro già 20 anni fa e fu il responsabile della distruzione del Buddha di Bamiyan. Il governo nominato include terroristi (compresi gli Haqqani), non vi è nessuna rappresentanza da parte di donne e di qualsiasi altra forma di minoranza etnica. Nei giorni scorsi, le donne non hanno avuto paura di protestare,di scendere per le strade ,in varie parti del Paese.I talebani hanno soppresso ogni forma di libertà d'espressione, con arresti arbitrari e violenze contro giornalisti e manifestanti. I diritti e le libertà delle donne sono subito stati limitati dal governo provvisorio,che si è espresso tramite precise istruzioni che vietano lo sport per le donne e le separano dagli uomini nelle università. Molte donne in servizio pubblico sono state allontanate dal loro posto di lavoro. Ora la scarsità dei fondi economici dei talebani, inoltre ha provocato l'insorgere di una crisi umanitaria su larga scala nel paese,carenza di cibo e di generi di prima necessità. In questo ambiente instabile.La comunità internazionale si trova in ostaggio, in quanto diversi cittadini stranieri sono ancora bloccati nel paese. Russia e Cina non hanno ancora mostrato intenzioni di intervento militare sul campo e gli Stati Uniti continuano a temporeggiare. Solo l'Iran finora si è espresso contro la violenza nel Panjshir. Il Simposio intende affrontare questa cruda realtà,I relatori includeranno Ahmed Wali Massoud, ex ambasciatore afghano nel Regno Unito, fratello di Ahmed Shah Massoud e presidente della Massoud Foundation. Sarà affiancato da Fawzia Koofi, la prima donna vicepresidente del parlamento afghano. Sul versante europeo Gianna Gancia, membro del Parlamento europeo e ferma sostenitrice della libertà e della pace, nonché la dott.ssa Laura Harth, comitato globale per lo stato di diritto, e il direttore della campagna Safeguard Defenders parteciperanno e si concentreranno sulla necessità della protezione delle donne e delle minoranze da parte della comunità internazionale, opponendosi a un regime estremista. A loro si uniranno Andrea Nicastro, giornalista del Corriere della Sera, uno dei massimi esperti dell'Afghanistan, il generale italiano in pensione Giorgio Battisti e Fausto Biloslavo, un giornalista veterano che si unirà alla discussione da Kabul.

Il simposio sarà inaugurato con l'intervento dell'Ambasciatore Khalid Zekriya della Repubblica Islamica dell'Afghanistan in Italia illustrerà la posizione della diplomazia afghana a sostegno di un governo moderato, inclusivo e democratico che appartenga a tutti gli afghani.

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