Bannon: "Ai populisti non basta vincere le elezioni"

Parla Steve Bannon: "L'impeachment non finirà con questo processo ma continuerà anche nel suo secondo mandato. L'establishment vuole distruggere Trump"

Bannon: "Ai populisti non basta vincere le elezioni"

Steve Bannon, ex chief strategist della Casa Bianca e del Presidente Donald Trump, da molti ritenuto l'ideologo del sovranismo mondiale, torna a parlare. Lo fa in un momento molto particolare per la presidenza americana, con il processo di impeachment in corso al Senato contro il tycoon, dalla quale dovrebbe uscirne facilmente vincitore, sempre che il partito repubblicano rimanga compatto fino al momento del voto, così com'è stato fino ad oggi. Dall'altra i dem sono impegnati nelle primarie che decreteranno lo sfidante di Trump: in vantaggio c'è - per il momento - l'ex vicepresidente Joe Biden, ma nelle ultime settimane il senatore Bernie Sanders è tornato ad essere competitivo, e anche l'ex sindaco di New York, l'ultra-milionario Mike Bloomberg, è in ascesa.

Intervistato da La Verità, Steve Bannon spiega che il processo di impeachment contro Trump "fa parte di un progetto architettato per anullare la presidenza Trump. Un processo che è cominciato nel momento in cui il presidente è stato eletto. L'ho previsto nel 2018, quando i democratici hanno cominciato a combattere per riconquistare la camera dei deputati. Una volta che l'hanno vinta ho detto subito che Nancy Pelosi avrebbe dato vita a un movimento per sostenere l'impeachment di Trump. Questo processo è solo la continuazione di quanto i democratici hanno cominciato allora". In effetti, Bannon ha non ha tutti i torti, se si pensa all'indagine sul Russiagate che ha inchiodato l'amministrazione Trump per oltre due mezzi, poi conclusasi con un nulla di fatto.

Bannon, dunque, ricorda che Donald Trump "ha ribattezzato il processo di impeachment il crimine del secolo, il colpo di Stato per mano dell'establishment di quel Deep State che sta cercando di rimuoverlo". L'ex assistente di Trump non ha comunque dubbi: il presidente sarà assolto. "Non solo il presidente sarà assolto perché il Senato non ha i numeri per rimuoverlo - ci vogliono due terzi del Senato per condannare Trump - ma al presidente verrà risparmiato anche l'imbarazzo di un voto di 50 contro 51" rimarca. Io credo, prosegue nell'intervista concessa a La Verità, che il presidente in questo processo "non verrà solo assolto ma verrà addirittura esonerato. I repubblicani stanno mettendo in atto quella che chiamiamo "difesa affermativa". Un contrattacco feroce contro il Partito democratico e l'intero colpo di Stato architettato per destituito. La giuria non è il Senato, ma sono gli americani e il mondo sta guardando Trump. Gli occhi del mondo sono puntati su di lui. Ecco perché il presidente deve essere esonerato".

Tuttavia, secondo Bannon, anche se dovesse essere assolto, la "caccia alle streghe" contro la sua presidenza proseguirà nel suo secondo, eventuale, mandato. "L'impeachment - afferma -non finirà con questo processo ma continuerà anche nel suo secondo mandato. L' establishment vuole distruggere Trump come strumento della una rivolta populista americana. L'establishment non teme i politici in sé ma in quanto capaci di rivoluzionare lo status quo". Pertanto sì, secondo Steve Bannon, Donald Trump "verrà rieletto" ma fra i due schieramenti politici "la lotta sarà continua e prolungata".

Perché vincere le elezioni non basta: "Anche dopo il voto di assoluzione di Trump, la battaglia continuerà come per Jair Bolsonaro in Brasile o per Matteo Salvini in Italia, per Nigel Farage prima e poi per Boris Johnson nel Regno Unito. Ovunque ci sia un leader populista l'establishment fa di tutto per eliminarlo. Vincere le elezioni, così come fecero Salvini e i 5 stelle nel 2018, non cambia le cose".

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