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Bibi il Leone, una rimonta contro tutti

Netanyahu si tuffa a destra, tuona contro arabi e canta vittoria

Bibi il Leone, una rimonta contro tutti

"È un mago, davvero un mago". Meir Shitrit, un ex deputato del Likud e di Kadima che lo conosce da decenni, lo ammette senza farsi problemi, E non nasconde una certa dose di ammirazione. "Contro ogni probabilità", come ha ammesso lui stesso, Benyamin Netanyahu canta vittoria stasera dopo i primi exit poll che fotografano un insperato testa a testa con il rivale Isaac Herzog. Al di là di come andrà a finire lo spoglio delle urne, soltanto pochi giorni fa Bibi era dato dai sondaggi dai tre ai quattro seggi indietro rispetto al centrosinistra.

Nel Likud c’era maretta e i suoi rivali già affilavano i coltelli. Ma è bastato un fine settimana di furore a Netanyahu per riuscire ad esorcizzare quel pericolo. Per raggiungere l’obiettivo ha sferrato fendenti a destra e a manca, incurante delle critiche dei rivali politici e della stampa. Con fredda determinazione, ha sterzato verso l’estrema destra per raccogliere tutti i consensi possibili, anche cannibalizzando i partiti a lui vicini, "Focolare ebraico" di Naftali Bennett e "Yahad" di Ely Yishai. Pur sapendo di creare tensioni a livello internazionale, Netanyahu ha annunciato che, se resterà in carica, provvederà a impedire la nascita di uno Stato palestinese e a rendere ancora più massiccia la presenza ebraica a Gerusalemme Est. Bibi ha anche cercato di delegittimare i sia Isaac Herzog sia Tzipi Livni accusandoli di avere dalla loro i voti degli arabi e i finanziamenti esteri al solo scopo di rimuovere il Likud dal potere.

Il premier uscente ne ha avute anche per la stampa. Dopo essersi rifiutato di farsi intervistare da un giornalista televisivo a lui inviso, oggi ha scacciato dalla sua residenza una troupe della stessa emittente. Netanyahu ha quindi sollevato un’ulteriore ondata di sdegno quando oggi ha denunciato che "masse di arabi si stanno recando alle urne" per votare contro di lui. "In una democrazia - è stato osservato - non sembrerebbe un crimine". Ma il premier ha tirato diritto e ha concluso la giornata polemizzando ad alta voce con il garante delle elezioni, il giudice (arabo) Salim Jubran, che aveva vietato la trasmissione in diretta di una sua conferenza stampa. "Mi si vorrebbe chiudere la bocca", ha denunciato con sdegno, per poi diffondere il proprio pensiero su Facebook.

Nel giro di poche ore Netanyahu ha menato fendenti alla minoranza araba in Israele, alla stampa, ad un giudice della Corte Suprema, ai sui rivali politici e ha ulteriormente teso la corda con Stati Uniti ed Unione europea.

Alla conta dei voti, Bibi il Leone però ha emesso un ruggito di soddisfazione. A dispetto degli analisti televisivi che dissertavano sulle sue mosse e che spesso non lo amano, sarà ancora lui - ne è più che convinto - a guidare Israele.

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