La diga di Oroville (California) spaventa l'America. Dopo lo sgombero di circa 200mila persone, va avanti senza soste il lavoro per riparare il buco che si è formato nel canale di scarico di emergenza. Una via di fuga di fondamentale importanza, in cui confluisce l’acqua in eccesso quando il livello del bacino rischia di superare la diga. E oltre a chiudere la crepa, con enormi sacchi di pietre trasportati dagli elicotteri, si cerca anche di abbassare il livello dell'acqua. È una corsa contro il tempo, prima che il maltempo possa far precipitare la situazione.
La situazione sembra lievemente migliorata, ma alla popolazione è stata raccomandato di rimanere lontana. In una conferenza stampa organizzata proprio a Oroville, la piccola cittadina 250 chilometri a nord di San Francisco, le autorità hanno parlato di situazione "dinamica" per spiegare la precipitosa evacuazione. Nel senso che tutto può succedere. "Lo abbiamo fatto perché il nostro proposito primario è garantire la sicurezza della popolazione", ha spiegato lo sceriffo della contea di Butte, Kony Honea. E ha confermato che l’ordine di sgombero rimane in vigore per tutta una serie di località a valle (Oroville, Palermo, Gridley, Thermalito, South Oroville, Oroville Dam, Oroville East e Wyandotte).
Nella diga di Oroville, con i suoi 235 metri la più alta degli Stati Uniti, la situazione è stata resa drammatica da un inverno record di pioggia e neve: il bacino idrico è al limite della capienza. Ma il pericolo non arriva dalla diga stessa, ma dal canale di scarico in cui è stato scoperto un cedimento: dopo che, la scorsa settimana era stata trovata una enorme falla nel canale di scarico principale, le autorità sabato hanno attivato per la prima volta lo scarico di emergenza, che però ha cominciato a creparsi, minacciando di cedere.
Nelle ultime ore sono stati fatti uscire milioni di litri di acqua al minuto attraverso il principale canale di scarico che, nonostante abbia un enorme squarcio nel cemento, è ancora considerato il miglior modo per abbassare il livello. "Questo è il minore de mali", ha detto il portavoce del dipartimento riserve idriche, Eric See. "Non vogliamo avere più danni, ma dobbiamo far fuoriuscire l’acqua". Intanto gli elicotteri per tutta la notte hanno continuato a posizionare le pietre nelle aree a rischio del canale di emergenza, prima delle forti piogge previste per mercoledì e giovedì, che potrebbero riempire il bacino di nuovo.
La Guardia Nazionale della California ha allertato 23mila uomini perché siano pronti a intervenire. Il portavoce del Pentagono, Jeff Davis, ha assicurato che l’esercito è pronto a scendere in campo. Prima che sia troppo tardi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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