Dallas, disabile perquisito in aeroporto. La madre: "Trattati come cani"

Con un video pubblicato sui social la donna mostra la perquisizione fatta al figlio dagli agenti di sicurezza

Dallas, disabile perquisito in aeroporto. La madre: "Trattati come cani"

"Siamo stati trattati come cani. È stato un inferno". Così Jennifer Williamson, mamma di Aaron, un ragazzo disabile di cui però non si conosce l'età, racconta cose è successo al figlio all'aeroporto di Dallas, in Texas, Stati Uniti.

Con un video pubblicato sui social la donna ha denunciato cosa è stato costretto a subire il giovane disabile dagli agenti di sicurezza aeroportuale. Secondo il racconto, pubblicato dal Dallas News, la madre avrebbe chiesto ai poliziotti di evitare di sottoporre il ragazzo al protocollo Tsa (Transportation Security Administration) visto che il disturbo di cui soffre Aaron implica un'eccessiva sensibilità agli stimoli. Gli agenti non hanno però accolto la richiesta della donna e, nonostante il figlio avesse superato il metal detector senza generale allarmi, hanno seguito il protocollo di sicurezza.

La reazione del ragazzo spiega perché la mamma ha insistito tanto. "Dopo molte ore ha continuato a dire: Io non so cosa ho fatto. Cosa ho fatto?", ha spiegato. Durante la perquisizione però il ragazzo si è comportato bene non mostrando segni di insofferenza né ha reagito al controllo degli agenti, collaborando con loro.

Immediata la replica dei responsabili dei controlli dell'aeroporto.

"Il video mostra un agente maschio che spiega le istruzioni al passeggero, che collabora. L'agente ha seguito le indicazioni del proprio supervisore e la famiglia è stata trattenuta al gate per 35 minuti e non per un'ora, come erronemente riportato dalla donna".

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