Gb, scuole islamiche sotto accusa: "Studentesse segregate"

Il ministero dell’Istruzione britannico ha intimato agli istituti incriminati di mettere fine "al più presto" a ogni violazione della normativa nazionale sulla parità di genere

Gb, scuole islamiche sotto accusa: "Studentesse segregate"

Il governo britannico ha recentemente aperto un’indagine nei confronti di alcune scuole islamiche del Regno Unito. Tali istituti sono stati infatti accusati dalle autorità di praticare “discriminazioni in base al sesso” e di violare quindi l’Equality Act, legge varata nel 2010 con l’obiettivo di promuovere la parità di genere in ambito educativo e lavorativo.

L’Office for Standards in Education, Children's Services and Skills (Ofsted), agenzia governativa incaricata di monitorare l’effettiva applicazione della normativa del 2010, ha in questi giorni aperto un fascicolo a carico dei dirigenti di due scuole islamiche di Birmingham, l’Avecinna Academy e la Wisdom Academy. Entrambe sono state accusate di violare il principio delle pari opportunità tra donne e uomini, in quanto praticherebbero una rigida “segregazione in base al sesso”. In tali strutture, le classi miste sarebbero “vietate” e alle studentesse sarebbe “proibito” ogni contatto con i colleghi maschi. Nell’Avecinna Academy, frequentata da circa un centinaio di alunni dagli undici ai diciassette anni di età, sarebbero presenti da tempo classi per “soli ragazzi” e per “sole ragazze”. Il divieto di contatti tra maschi e femmine sarebbe stato esteso dalla dirigenza dell’istituto, in nome dei “precetti coranici”, a tutti gli ambienti di quest’ultimo, compresi cortili e palestre. Neanche durante l’intervallo sarebbero ammesse “commistioni” tra alunni di sesso diverso. La dirigenza della Wisdom Academy avrebbe introdotto ulteriori regole “contrastanti con la normativa sulla parità di genere”. Oltre all’istituzione delle “classi separate”, i responsabili di tale struttura avrebbero infatti disposto anche “gite scolastiche separate”.

Secondo l’Ofsted, le regole varate dai consigli direttivi dei due istituti islamici costituirebbero una “palese violazione” dell’Equality Act e instillerebbero negli alunni una “mentalità pericolosa”. Assimilando tali precetti “discriminatori”, gli iscritti all’Avecinna Academy e alla Wisdom Academy svilupperebbero infatti una “profonda avversione” nei confronti della società inglese, fondata sul valore dell’uguaglianza tra uomini e donne: “Inculcando agli studenti l’idea dell’inferiorità del genere femminile, le due scuole islamiche sono venute meno alla loro missione istituzionale: preparare i giovani a essere perfetti cittadini della moderna società britannica.” Secondo i media del Regno Unito, l’agenzia avrebbe deciso di approfondire le indagini sull’effettiva applicazione da parte delle scuole islamiche della legislazione sulla parità di genere. Accertamenti sarebbero stati già disposti a carico di altre strutture educative.

Il ministero dell’Istruzione, all’indomani dell’esplosione dello scandalo, ha intimato ai due istituti di Birmingham di mettere fine “al più presto” a ogni pratica discriminatoria.

Mohammed Dahir, dirigente dell’Avecinna Academy, ha subito assicurato al dicastero “massima collaborazione” al fine di “adeguare rapidamente” le regole della scuola alla normativa sulle pari opportunità.

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